Sea, le cinque domande che scottano

Sea, le cinque domande che scottano

Non sono bastati i voti per chiedere ufficialmente una commissione d’indagine del consiglio comunale. E il sindaco Giuliano Pisapia lunedì sera ha abbandonato l’aula senza prendere posizione, nonostante il pressing del centrodestra. Il Pdl fa da sè: oggi alle 13 chiama a «testimoniare» i primi due personaggi-chiave dell’affaire Sea. La Commissione verifica e controllo delle aziende a partecipazione comunale - l’unica con presidente assegnato all’opposizione - convoca il direttore centrale del Settore Bilancio Michele Petrelli e degli Enti partecipati Mariangela Rimoldi. I due dirigenti che hanno affiancato l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci e il dg Davide Corritore nell’iter per la cessione del 29,75% degli scali aeroportuali al fondo F2i, su cui la Procura ha aperto un’inchiesta. Il presidente della commissione Giulio Gallera, commissario cittadino del Pdl, premette che «avevamo chiesto l’intervento di Pisapia e Tabacci in aula lunedì per chiarire i lati oscuri della vicenda ma hanno parlato di tutt’altro, spostando l’attenzione da Palazzo Marino al Pirellone e mostrando un evidente imbarazzo. Non avendo concesso neanche la commissione d’indagine interna, usiamo l’unico strumento a nostra disposizione per sentire le persone coinvolte nell’iter del bando e andremo avanti finchè non scopriremo tutta la verità».
Non sarà un processo. Ma il centrodestra ha 5 domande clou per i dirigenti che hanno redatto e firmato il bando di gara. Nell’intercettazione in mano ai pm il patron di F2i Vito Gamberale avrebbe parlato già a metà ottobre a un esponente del Pd di un’asta cucita «su misura». A dicembre, due mesi dopo, il fondo si aggiudicò il 29,75% di Sea per 385 milioni (la base d’asta) più un euro. Primo: è vero, domanderà il Pdl, che «come riportavano i giornali già a inizio settembre, il gruppo F2i aveva preso contatti con gli uffici comunali?». Si parlava di incontri avvenuti a Palazzo Marino. Secondo: «Risulta ai dirigenti che ci siano state riunioni anche in Sea» e «soprattutto, come giudicano il fatto che il 28 ottobre solo 12 ore dopo la chiusura della seconda asta su Serravalle andata deserta come aveva “amaramente“ previsto Tabacci, F2i ha inviato una manifestazione di interesse ad un pacchetto congiunto Sea-Serravalle di 25 pagine?». Agiunge Gallera, «come e da chi aveva acquisito informazioni così puntuali e dettagliate?».
Il Pdl - terzo passaggio - vuole ricostruire con i dirigenti comunali, presenti alle fasi dell’operazione Sea, come si arrivò alla seconda opzione all’asta: accanto al pacchetto congiunto (20% degli scali e 18,6% di Serravalle, la società-carrozzone che il Comune aveva interesse a dismettere dopo due gare a vuoto), la possibilità di presentare una busta solo per il 29,75% di Sea. «Come andò a finire lo sappiamo» l’autostrada è rimasta sul groppone del Comune, «ma ci interessa capire se qualcuno dettò condizioni». Quarto: «Chi ha deciso di inserire nel bando la possibilità per l’acquirente di esprimere il direttore finanziario?». Nella maratona di 27 ore che portò all’approvazione della delibera, il consiglio inserì il diritto del Comune a esprimere un gradimento sul manager nominato dal privato. É già in carica, si tratta di Michele Pallottini, ex dg della Piaggio. L’azienda che ha per presidente lo stesso Roberto Colaninno che è anche il numero uno di Alitalia. «Il Comune ha espresso un gradimento, con quali criteri?».

Quinto nodo: «Chiederemo se hanno subito pressioni da rappresentanti di giunta o sono stati contattati prima della gara da dirigenti del Pd o altri partiti». Dalle risposte scaturiranno le prossime convocazioni «finchè non sarà fatta completa chiarezza».

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