Prima la manifestazione, poi le primarie: per il Pd, finalmente, un fine settimana in cui è possibile tirare un sospiro di sollievo. Sabato i Democratici milanesi sono riusciti a mobilitare i militanti e gli elettori di sinistra sul tema dell'immigrazione, ieri li hanno portati al voto nei seggi allestiti per eleggere il segretario. Con una discreta partecipazione. "Alle ore 17 - annunciava trionfante in serata la segretaria milanese Silvia Roggiani - hanno votato in 44.084 a Milano città. Un risultato straordinario: abbiamo già superato il dato finale registrato alle 20 delle primarie 2017".
A dire il vero, i numero di altre consultazioni restano lontani. E a proposito di seggi, qualche problema c'è stato. Il deputato Marco Osnato (Fdi) per esempio ha denunciato la presenza di un seggio di partito in uno stabile MM, la società partecipata che gestisce il patrimonio immobiliare comunale. «Abbiamo sentito blaterale per anni esponenti del Pd di pericolose commistioni del centrodestra nella gestione delle case popolari, di utilizzo politico e via dicendo - ha detto Osnato - Alcuni inquilini di via Palmanova 59 mi hanno segnalato che all'interno di spazi pubblici, concessi dall'assessorato alla casa, per progetti d'interesse pubblico, è ospitato un seggio delle primarie del Pd». «Si legge all'ingresso che lo spazio sarebbe assegnato al comitato inquilini Cesana Tarabella Palmanova allo scopo di fornire servizi agli anziani, rapporti amministrativi con MM, creare relazioni sociali - spiegava Osnato -invece troviamo militanti e bandiere - esposte fin dalle cancellate d'ingresso - del Pd. È chiaro che la sinistra ritiene tutto ciò che sia afferente al Comune di Milano come cosa sua e a questo punto chiediamo al sindaco Sala cosa pensa di tutto ciò, se ritiene corretto questo uso di patrimonio pubblico per i fini di un partito e se interesserà il comitato indipendente per la legalità e la trasparenza per valutare l'effettivo interesse pubblico di questo comitato?». «Come al solito - conclude Osnato - il PD milanese si dimostra della stessa pasta di quello nazionale: predica bene ma razzola malissimo!».
Un altro caso controverso è emerso a Niguarda, dove un consigliere (ed ex assessore) municipale della Lega, Andrea Pellegrini, ha notato la sede di un gruppo sportivo locale, il Niguarda calcio, che pareva utilizzata come seggio. «Sono davvero molto deluso - ha scritto - perché credo che lo sport non debba essere utilizzato come "spazio" di propaganda politica.
Utilizzare una sede sportiva come sede di votazioni di un partito politico la trovo oltre che scorretta davvero inopportuna. In un quartiere come Niguarda si poteva individuare una sede diversa da questa?» «Pensate che scandalo si sarebbe sollevato se al posto della bandiera del Pd ci fosse stata quella della Lega».
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