«Non sono soddisfatto dell'andamento processuale». Aldo Claris Appiani, papà dell'avvocato Lorenzo, esprime disagio per come sta procedendo la verifica giudiziaria di quello che accadde la mattina di un anno fa. Quando l'immobiliarista - killer riuscì a entrare nel Palazzo di Giustizia di Milano e uccise, tra gli altri, anche il suo legale, il 37enne avvocato civilista Lorenzo Claris Appiani. Lo sfogo del padre dell'avvocato è avvenuto nella tarda mattinata di ieri davanti all'ingresso della Chiesa di San Pietro in Gessate, dove si stava per celebrare una messa in ricordo delle vittime su iniziativa dell'Unione Giuristi Cattolici di Milano. «Mi sono reso conto - ha spiega l'uomo- che in Italia c'è la tendenza a disporre perizie psichiatriche per ogni omicidio, non esiste più la responsabilità individuale». E alludendo al «Requiem» di Mozart che sarebbe stato suonato qualche ora dopo, i alle 21, nell'Aula Magna del Palazzo di Giustizia durante un concerto commemorativo, Aldo Claris Appiani ha aggiunto: «Il nucleo centrale del Requiem - è Confutatis maledictis, condannati i colpevoli e mandateli all'inferno. Sono parole della liturgia che servono oggi dove troppo spesso si scambia per follia quella che è malvagità.
Come padre che ha perso un figlio, non m' importa di avere un colpevole, ma la verità. Non credo minimamente che sia colpevole la guardia giurata addetta al metaldetector rinviata a giudizio» ha concluso Claris Appiani.RC- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.