Sgomberata la «bomba» ambientale

Demolito il campo abusivo di via San Dionigi, per oltre 10 anni i rom hanno bruciato rifiuti tossici

Sgomberata la «bomba» ambientale

Sono professionisti nell'appiccare i fuochi. Per anni, quasi ogni notte, hanno bruciato rifiuti inquinanti di ogni genere, con rischi non irrilevanti per l'ambiente e la salute di chi vive intorno al parco sud. Questa volta non è bastato a salvarli. Quando vigili, polizia e carabinieri ieri all'alba sono arrivati in forze, al campo nomadi abusivi di via San Dionigi per mettere la parola fine a una favelas che resisteva da più di dieci anni, i rom hanno incendiato per protesta tre bombole del gas nelle baracche. Erano presenti anche i pompieri, hanno spento subito le fiamme e lo sgombero è stato solo ritardato di qualche ora, non evitato. Le ruspe hanno iniziato a demolire la sessantina di baracche tra via Fabio Massimo e il parco Cassinis, ci vorranno dei giorni per completare l'operazione di pulizia e messa in sicurezza dell'area. Erano presenti una sessantina dei circa 130 «residenti» del campo al momento del blitz. Uno sgombero annunciato a dire il vero, una settimana fa i rom erano stati allertati dell'intervento. Molti non si sono fatti trovare, altri erano in Romania per l'estate, solo 34 (di cui 14 minori) hanno accettato l'accoglienza offerta da Comune e protezione civile nel Centro di emergenza di via Lombroso. Gli altri probabilmente avranno già trovato altri spazi da rioccupare. La polizia locale è intervenuta anche in via Pestagalli per impedire un nuovo tentativo di intrusione e continuerà a monitorare il territorio con presidi diurni e notturni. Tutti gli animali presenti, quattro cani e 14 gatti, sono stati messi al sicuro nel Parco canile del Comune.

Un primo campo nella zona, vicino al raccordo autostradale del Sole, era già stato sgomberato nel 2012, ieri sono stati abbattuti gli altri due insediamenti presenti da oltre dieci anni. Una situazione esplosiva, molte volte i leghisti sono andati in sopralluogo nell'area, per denunciare le cataste di rifiuti in fiamme, laboratori di falegnameria in cui si smontavano bancali e carcasse di auto, presenza di bimbi in mezzo ai topi. Nel 2012 i vigili eseguìrono una mega sequestro di armi, 4 tonnellate di tabacco e 480 chili di rame.

Ovviamente soddisfatto il capo dei ghisa, Tullio Mastrangelo, che ieri ha coordinato l'operazione. «Abbiamo trovato il comitato accoglienza» scherza sulle bombole del gas infiammate. Ma «erano presenti anche i pompieri e non abbiamo avuto grossi problemi a fermare l'incendio, lo sgombero è stato solo ritardato» spiega. É stato «un intervento storico per noi - ammette -. Al di là che fosse un insediamento abusivo, per anni quasi tutte le notti veniva bruciato materiale di ogni genere, c'era un problema di origine ambientale serio per il parco Sud. Anche se intervenivamo subito con i pompieri non si riuscivano a bloccare i responsabili. Qui, come in via Selvanesco, sgomberato recentemente, abbiamo risolto un inquinamento ambientale reiterato che durava più di un decennio». Presente ieri anche l'assessore provinciale alla Sicurezza Stefano Bolognini, leghista, che ha presentato con i comitati dei cittadini diversi esposti negli anni: «É la vittoria della legalità».

Il consigliere lumbard Luca Lepore contesta al Comune il metodo del preavviso: «Basta sgomberi annunciati con una settimana d'anticipo, la maggior parte dei rom non si fa trovare. Il sindaco dovrebbe denunciare chi viene trovato con tonnellate di rifiuti emateriali inquinanti».

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