Cronaca locale

Sgombero all'ex asilo occupato Gli anarchici si rifugiano sul tetto

Sabato nello stabile avevano organizzato un rave party Hanno provato a «resistere» con un corteo di protesta

Sgombero all'ex asilo occupato Gli anarchici si rifugiano sul tetto

I residenti lo chiedevano a gran voce, i politici del Municipio 5 hanno fatto da grancassa e il tutto ha funzionato in poco più di 48 ore. Così sono stati davvero molti coloro che ieri mattina hanno tirato un sospiro di sollievo quando, all'alba, la polizia è arrivata al Vigentino per sgomberare il vecchio asilo privato all'angolo tra via Bernardino Verro 39 e via Bernardino Biondelli. Un edificio da sabato occupato abusivamente, tra musiche, balli e rave (e con la più totale noncuranza del distanziamento sociale e dell'utilizzo delle mascherine) da una decina di antagonisti di area anarchica. Lo stabile, una vecchia scuola per l'infanzia non convenzionata, è in disuso già da diversi anni e dal 2018 Palazzo Marino aveva eliminato l'area dal Piano dei servizi alla voce «istruzione». Ieri mattina i poliziotti hanno fatto irruzione all'interno invitando tutti a uscire senza creare problemi. Sette giovani, tutti italiani, sono così venuti fuori dall'ex asilo e sono stati identificati, mentre altri due ragazzi - uno italiano e un altro di origine greca - hanno preferito arrampicarsi sul tetto e si sono rifiutati di scendere.

Le trattative per convincerli a lasciare la struttura sono andate avanti per tutto il pomeriggio e la serata. All'inizio da una parte solo la gente del quartiere con il naso all'insù impegnata in un bellicoso borbottio e dall'altra un gruppetto di ragazzi che davano manforte alla resistenza dei due giovani che, «duri e puri»; continuavano a resistere in cima alla struttura. Poi, a partire dalle 17.30, la svolta: la Digos ha rinforzato il proprio apparato sul posto perché, proprio per offrire supporto ai giovani barricatisi sul tetto, i centri sociali di area anarchica - lo spazio comune «Cuore In Gola», il «Corvaccio», il «Foa Boccaccio» di Monza e il «Telos» di Saronno - si sono dati appuntamento in una quarantina nell'ex parco Baravalle (ora parco della Resistenza) tra viale Tibaldi e via Tabacchi. E da un iniziale presidio sono passati a un corteo per il quale la questura, che non aveva concesso l'autorizzazione, li denuncerà tutti.

Gli antagonisti sono scesi dal tetto dell'ex asilo solo in tarda serata.

Intanto già nel primo pomeriggio di ieri mentre Alessandro Bramati (Forza Italia) presidente del Municipio 5, ha ringraziato le forze dell'ordine per il loro intervento, l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza e il capogruppo di Fdi sempre al Municipio 5, Carlo Serini hanno spiegato che proprio il pomeriggio precedente allo sgombero, lunedì, avevamo fatto un sopralluogo, testimoniando «il degrado cominciato sabato con un festino a base di musica, assembramenti e comportamenti incivili». E hanno concluso: «Anche questa volta dal sindaco Sala e dalla sua giunta non è arrivata una sola parola per condannare il gesto o per tranquillizzare i cittadini.

Una ennesima dimostrazione di quanto la città necessiti di un immediato cambiamento, che metta nuovamente in primo piano sicurezza e legalità».

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