C'è chi mangia e beve e poi, completamente incurante delle conseguenze, si tuffa in acqua. Comportamento altamente a rischio se si pensa che da che mondo è mondo la regola base prima di fare il bagno in un fiume o al mare vieta di immergersi mentre è in corso la digestione o comunque dopo un pasto abbondante. Tuttavia i due uomini che risultano dispersi da domenica nel fiume Ticino hanno innanzitutto ignorato un altro divieto elementare, quello di balneazione, anch'esso però in vigore da anni in un fiume la cui qualità delle acque, è risaputo, rasenta addirittura i parametri più bassi d'Europa. Certo è indubbio che l'acqua in questi giorni di canicola inviti a ricercare il refrigerio in ogni momento e non appena sia possibile. Rischia però di trasformarsi nel canto delle sirene di Ulisse: la corrente può trascinare i nuotatori meno esperti, senza contare i gorghi e gli avvallamenti improvvisi e imprevedibili. Quindi attenzione a non fare i «fenomeni» a tutti i costi o solo a farsi vincere dal desiderio di fuggire dalla calura perché si rischia di pagare con la vita.
Come il dominicano di 38 anni che martedì sera, su una spiaggia lungo il Ticino nel comune di Abbiategrasso, dopo un pasto a base di carne alla griglia annaffiata da qualche birra, probabilmente alticcio, ha dichiarato a gran voce davanti ai connazionali di voler attraversare il Ticino a nuoto da una sponda all'altra come se qualcuno l'avesse sfidato a singolar tenzone. Subito dopo essersi immerso è stato trascinato dalla corrente che lo ha portato via e da quel momento di lui si sono perse le tracce. I carabinieri della compagnia locale ormai disperano di ritrovarlo vivo anche se le ricerche dell'uomo sono cominciate martedì sera e ieri sono durate tutta la giornata.
Lo stesso era accaduto sabato pomeriggio in località Geraci a Motta Visconti. Dove un cinquantenne che abita a Pavia, Salvatore S. si trovava con la moglie 45enne in cerca di un po' di refrigerio in riva al fiume. All'improvviso si è reso conto di non farcela a sopportare tutta quell'afa e ha deciso di farsi un bagno, ignorando il divieto di balneazione. L'uomo non ha calcolato però la potenza della corrente, che una volta in acqua lo ha costretto ad annaspare quindi lo trascinato subito lontano, verso Bereguardo infine è stato inghiottito dai flutti. È successo poco dopo le 14.
Immediatamente si è messa in moto la macchina dei soccorsi e sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Milano insieme ai sanitari del 118 e ai carabinieri della compagnia di Abbiategrasso. Il tratto di fiume interessato dalla sparizione è stato scandagliato a lungo, ma ormai si dispera di ritrovare il cadavere.
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