La "signora delle tasse" che eredita un flop

Prova la rimonta ma ha messo la firma sulle bordate fiscali di Pisapia

La "signora delle tasse" che eredita un flop

Sta provando la rimonta fino all'ultimo Francesca Balzani. E solo le urne delle primarie diranno se le è riuscita. L'ultimo sondaggio, peraltro piuttosto contestato a sinistra, la dà a cinque punti da Giuseppe Sala (calcolando l'ipotetico effetto-Pisapia). In teoria, una grande affluenza ai «gazebo» del Pd dovrebbe favorire il suo principale avversario, ma la vicesindaco spera nel bis del 2010, quando le primarie milanesi diventarono un fenomeno anche mediatico arancione, creando le condizioni per l'exploit di quello che sarebbe diventato il sindaco. Giuliano Pisapia ha espresso il suo appoggio per quella che ha scelto come assessore e poi vicesindaco. E Balzani deve tenersi ben stretta l'etichetta di «candidata di Pisapia», anche se la sua esperienza da amministratrice uscente rappresenta un peso.

È vero che Sala si è portato dietro praticamente il resto della giunta, precludendosi con ciò la possibilità di apparire come nuovo, ma questo limite vale a maggior ragione per lei. Ogni proposta, ogni idea, ogni annuncio che Balzani getta sul tavolo delle primarie si scontra con l'inevitabile argomento che grava sugli uscenti («Perché non lo hai fatto in questi anni?»). Vale per l'allargamento di area C così come per la gratuità dei mezzi di superficie, che resta la proposta di cui si è parlato di più. Ed è un altro mondo, un'altra corsa, rispetto al 2011, quando partendo dall'opposizione si potevano spandere a piene mani sogni, progetti ed entusiasmi.I tre candidati maggiori di queste primarie sono obbligati a rapportarsi all'eredità di Pisapia. Così Pierfrancesco Majorino cerca di far passare il messaggio per cui è ancor «più di sinistra» del sindaco («come prima, più di prima»), Sala cerca di proporsi come un Pisapia «più operativo» e con maggiori «entrature» romane. E Balzani è, volente e nolente, il nome della continuità. Con i pro e i contro.

Si prende, per esempio, la responsabilità di una mazzata fiscale senza precedenti sui tributi locali (tanto che l'ex vicesindaco Riccardo De Corato la chiama «l'assessore Balzelli»).

Qualcuno, maliziosamente, fa anche notare che, avendo fino a poco fa la residenza a Genova, le tasse Balzani le pagasse nella sua città (dove è stata assessore, prima di essere eletta all'europarlamento). E qualcuno ricorda che anche a Strasburgo la signora dei bilanci non era brillantissima quanto a cifre, risultando al 695° posto su 765 per attività secondo il Mep Ranking Eu.

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