Il dato è tanto netto da ammettere poche discussioni: la sinistra ha vinto in Lombardia. Ha conquistato la posta più importante, il Comune di Brescia, ha confermato gli alti due capoluoghi (Sondrio due settimane fa, Lodi ieri), ha tenuto tutte le sue roccheforti e si è tolta diverse soddisfazioni strappando agli avversari alcune significative realtà nelle province di Milano e Monza.
Alla fine il conto totale delle partite parla di un «dieci a zero». Il risultato ammette poche discussioni, abbiamo detto, ma interpretazioni queste sì: il voto amministrativo è da sempre il «tallone d'achille» del centrodestra, e una fase politicamente delicata ha fatto il resto. Si è tenuto alla larga dalle urne (affluenza al 51,3%) l'elettorato meno politicizzato, quello tradizionalmente orientato a scegliere Pdl e Lega quando si reca a votare.
Il dato politico, poi, ha travolto in modo uniforme le varie realtà amministrative, anche le esperienze positive, lasciando una distesa di bandierine rosse nei (non molti per la verità) centri che hanno scelto sindaco e Consigli fra il primo turno e il ballottaggio. Così è andata male a Brescia, dove lo sfidante Emilio Del Bono ha superato nettamente (13 punti percentuali) Adriano Paroli, nonostante che il sindaco uscente avesse ottenuto l'appoggio di uno schieramento più ampio del centrodestra e allargato al centro. Lodi si è invece confermato feudo del centrosinistra. Dopo le dimissioni di Lorenzo Guerini, dimessosi prima della fine del mandato per andare a fare il deputato del Pd, il successore è un suo uomo, Simone Uggetti, che ha staccato di 7 punti Giuliana Cominetti (centrodestra).
In provincia di Milano è rimasta saldamente di sinistra Cinisello Balsamo, tradizionale roccaforte rossa. Andare al secondo turno è stato giù un successo per Enrico Zonca, che però non ha potuto molto contro la favorita Siria Trezzi (65%). Diverso il caso di Bresso, altro Comune in mano al Pd. Qui Ugo Vecchiarelli, con il sostegno di tutta la sinistra, ha rischiato grosso contro Adriano Radaelli, che aveva incassato appoggi trasversali ma alla fine si è arreso a meno di due punti dal traguardo. Poche storie a Gorgonzola, dove Angelo Stucchi ha conquistato due voti su tre, lasciando solo il 33% a Walter Baldi. Centrodestra deluso anche a Bareggio, il Comune al quale, forse, erano affidate le speranze maggiori di un successo. Delusa la giovane leghista Silvia Scurati, che pure al primo turno aveva superato di dieci punti il suo avversario Giancarlo Lonati, in grado ieri di ribaltare la situazione arrivando al 54%. Cappotto rosso anche in Brianza. A Seveso Paolo Butti del centrosinistra ha quasi staccato di 20 punti il «civico» Roberto Pagani.
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