Da un lato la spesa corrente. I 437 milioni di euro che mancano per coprire il buco nel conti e gli assessori sono impegnati a presentare entro venerdì la lista delle priorità. Ma l'altra metà del Bilancio 2013 è composta dal conto capitale, ossia gli investimenti per le grandi opere. Circa 300 milioni di euro per il triennio, la giunta lunedì sera ha iniziato a ragionare sui progetti che si potrà permettere. La parola d'ordine è «concentrarsi sulle piccole cose», in tempi di crisi già è complicato finanziare le manutenzioni delle strade. Si va a caccia ovviamente di entrate straordinarie e il focus è sul patrimonio immobiliare, il focus è su cascine o piccole sedi istituzionali, appetibili ma facili da vendere senza grosse emigrazioni del personale (difficile per dire il comando di piazza Beccaria). Anche se la scommessa è vendere il mega-palazzo di via Pirelli 39.
Per evitare che i soliti ricorsi «impallino» per mesi i lavori inoltre la giunta sta ragionando su due ipotesi: distribuire già sul 2013 i 300 milioni di euro di spesa triennale per le opere, in modo da avviare quest'anno gli appalti ed evitare che, facendo le gare nel 2014 o 2015, si trovi con una marea di cantieri chiusi da qualche sentenza dal Tar a pochi mesi o durante Expo. L'alternativa è finanziare anno per anno circa 120-130 milioni.
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