Sinistra divisa nella roccaforte Il centrodestra punta Rozzano

Sinistra divisa nella roccaforte Il centrodestra punta Rozzano

Anche Rozzano traballa. Dopo decenni di amministrazioni rosse la sinistra è in crisi anche in questa che è una delle ultime roccheforti. Un Comune con 6mila alloggi Aler e 40mila abitanti alle porte di Milano. Tanti elettori che domenica vanno al voto per eleggere il sindaco che dovrà succedere a Massimo D'Avolio, eletto l'anno scorso in Regione (lasciando per un anno il municipio a un reggente). Il quadro elettorale è frammentato: sette i candidati. Il Pd punta su un assessore uscente ma la coalizione è spappolata e i Democratici dovranno affrontare la «concorrenza» interna di Sel e sinistra radicale. Il centrodestra si presenta compatto. E sostiene Giovanni Ferretti, imprenditore, esponente di Forza Italia e capogruppo uscente. Con lui ci sono anche Lega, Fratelli d'Italia e Nuovo centrodestra. E nel corso della campagna non gli hanno fatto mancare il loro sostegno: «Il Pd - dice Ferretti - è in totale continuità con una gestione amministrativa che ha creato non pochi problemi, tant'è che ha creato anche le divisioni che tutti possono vedere, dal momento che non si sono trovati d'accordo su tante scelte».
Con sette candidati la dispersione sarà notevole: «Credo proprio che andremo al ballottaggio», riflette Ferretti. Poi si tratta di vedere chi accederà al secondo turno. Anche a Rozzano si presenta una lista dei 5 Stelle: «Candidano un ragazzo - dice Ferretti - ma è una lista di persone che politicamente non ha storia. L'antipolitica a volte può anche essere un vantaggio - ammette - ma sul piano locale contino ancora la storia politica e il radicamento». Il centrodestra, localmente rinnovato, punto sua buona amministrazione, prima di tutto fiscale. «Possiamo abbattere l'imposta sulla casa e i tributi locali sulle imprese - dice Ferretti - possiamo farlo risparmiando 4 milioni sul servizio di raccolta dei rifiuti e razionalizzando il servizio di teleriscaldamento». «Il Comune - ricorda si è indebitato per 60 milioni e la società comunale è in liquidazione».

Ma anche l'ambiente è una priorità: «La sinistra vuol cementificare ancora, è nero su bianco nel Pgt. Vogliono nuovi insediamenti per 11mila persone in una zona in cui noi invece faremo area agricola, con sbocchi commerciali e occupazionali per le cooperative locali».

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