Si allunga l'elenco dei pentimenti della sinistra sul tema nomadi. L'ultimo caso, uno dei più clamorosi, si è tradotto in zona 9 nel voto unanime che ha approvato una mozione presentata dalla Lega e votata a sorpresa un po' da tutti, come conferma l'immagine del tabellone luminoso con l'esito della votazione, che riporta solo luci verdi. Il tema in discussione è uno di quelli che torna periodicamente nei quartieri di Milano, anche per la pressioni di comitati di residenti, sempre allarmati da situazioni di degrado, estetico e non solo. Il caso sollevato dal leghista Andrea Pellegrini stavolta riguarda via Moncalieri: «Da circa un mese - spiega - un folto gruppo di nomadi è stanziato nel retro del mercato comunale». Nell'area - ha segnalato la Lega - «continua a manifestarsi una situazione insostenibile dal punto di vista igienico-sanitario», visto «l'abbandono indiscriminato di ogni tipo di rifiuto, anche organico». Ma i residenti hanno segnalato anche risse e rumori notturni. E «fuochi che rilasciano fumi tossici». Insomma una vera emergenza cui la Lega con il sostegno del centrodestra ha chiesto di porre fine in zona 9 con l'allontanamento dei nomadi, cui far seguire «la bonifica dell'area» e controlli per evitare nuove occupazioni abusive.
Pochi giorni prima uguale richiesta era stata presentata per un altro caso di occupazione abusiva, quella dei giardini di via Hermada, contro la quale sono state raccolte 300 firme. Ma la Lega ha giocato un «brutto scherzo» alla sinistra, presentando per via Moncalieri la stessa identica mozione, praticamente con il «copia-incolla» viste le analogie fra i due casi. La prima era stata bocciata, con le consuete discussioni di natura ideologica. La seconda invece è stata approvata, complice forse la nutrita partecipazione di cittadini alla seduta. Alla fine sono stati 34 su 41 i sì al documento presentato da Pellegrini, il primo a restare piacevolmente sorpreso da un così largo consenso. «Sono stati presentati due emendamenti che non hanno inciso. Per il resto la mozione è stata approvata da Pd, Sel, Verdi. Anche la presidente di zona ha votato a favore. E i consiglieri di Rifondazione comunista sono usciti dall'aula, non hanno votato, neanche contro».
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