Società aeroportuale in liquidazione pretende 93,1 milioni di risarcimento

Una richiesta di risarcimento da far tremare Palazzo Marino. Ata Handling, società che si occupa della gestione bagagli negli aeroporti, ora in fase di liquidazione e concordato preventivo, ha citato in giudizio Sea e Comune appellandosi alla quella sentenza Ue del 2012 (ancora pendente) che ha equiparato gli aumenti di capitale di Sea a favore della controllata Sea handling ad aiuti di Stato. Aiuti che sarebbero stati ripetuti dal 2002 al 2010, mettendo in crisi - è la sintesi della battaglia legale di Ata - le aziende concorrenti nel settore. L'istruttoria della commissione europea, sostiene nel suo ricorso al tribunale, avrebbe «inequivocabilmente dimostrato che tali aiuti sono stati concessi con risorse pubbliche e quindi imputabili alle autorità italiane e più precisamente al Comune di Milano che allora deteneva con la Provincia il 99,12% delle quote di maggioranza di Sea». Gli «aiuti» continua a sostenere Ata, avrebbero avuto carattere selettivo (sono andati solo a Sea) e concessi in violazione del principio dell'investitore privato. All'epoca dei fatto Sea Handling è stato il principale concorrente di Ata nella gestione dell'assistenza a terra, e il danno quantificato dalla società, che chiede un risarcimento, ammonterebbe appunto a poco meno di 100 milioni di euro.

La giunta ha ovviamente deciso di costituirsi in giudizio, «per difendere le proprie ragioni». Come si legge in delibera, gli avvocati sono pronti a smontare una per una le motivazioni sostenute da Ata Handling. Intanto, ricorda che contro la decisione della Commissione Ue il Comune ha «tempetivamente proposto impugnativa dinanzi al tribunale dell'Unione Europea assieme allo Stato italiano e alla stessa Sea e i ricorsi, separatamente proposti da tutte le parti, sono tuttora pendenti». Peraltro, «non pare condivisibile - prosegue - l'assioma prospettato dalla società Ata secondo cui dal giudizio di incompatibilità delle misure da parte della Commissione Ue deriverebbe la responsabilità al risarcimento danni ai ricorrenti».

Come dire: sarebbe comunque tutto da dimostrare che senza quegli «aiuti» a Sea Handling, la società concorrente non sarebbe arrivata comunque al fallimento. Dovrebbe presentare le prove del collegamento tra le due circostanze.

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