«Soldati e sconti sulle tasse? Pacchetto pentimenti del Pd»

Parisi contro i dietrofront elettorali: «Promesse non credibili» Sala a «Matrix» con il logo Expo. Cappato: «Non è roba tua»

Chiara Campo

Stefano Parisi l'ha battezzato il «pacchetto pentimenti» del Pd. Ieri il segretario dem Pietro Bussolati con gli assessori Maran e Granelli (che hanno fatto vincere a Milano il primato di città più multata d'Italia, e si ricandidano) ha promesso ai milanesi un «bonus» sulla prima multa. Il candidato sindaco del centrosinistra Beppe Sala ha lanciato (accanto all'assessore al Bilancio Francesca Balzani che le ha aumentate) un taglio di 40 milioni alle tasse. E ha ammesso che se fosse eletto richiamerebbe i militari voluti dall'ex sindaco Moratti e congedati nel 2011 da Pisapia per sorvegliare le vie a rischio. «Hanno persino iniziato a multare Uber - ha provocato ieri Parisi -. La giunta Pisapia con la Balzani ha aumentato di oltre 700 milioni le tasse ai milanesi in 5 anni. Che ora si propongano di ridurre di 40 milioni le tasse, giusto 15 giorni prima delle elezioni, non è molto credibile. Stanno avvenendo tante cose di questo tipo in questi giorni, esercito in strada, Granelli che multa Uber, la competizione fa bene alla sinistra, tira fuori misure che il centrodestra ha chiesto per anni, ma è un pò tardi». E sulle multe sostiene che «c'è stata una evidente operazione per fare cassa, bisogna togliere le trappole, gli autovelox a 70 all'ora all'uscita dall'autostrada».

Parisi ha marcato le differenze con Sala ieri da Milano a «Matrix». Un confronto a distanza tra gli sfidanti, Basilio Rizzo (Milano in Comune), il radicale Marco Cappato e Gianluca Corrado (5 Stelle) negli studi a Roma, l'uomo del centrodestra e Sala collegati dai rispettivi comitati elettorali a Milano. Cappato ha aperto la polemica su Sala: «Potevi venire qui in studio, sei a Expo?». L'ex commissario ha usato come sfondo una foto della folla lungo il Decumano e una veduta dall'alto del sito Expo. Inopportuno per il radicale usare l'evento di tutti come spot, «non è roba tua». «L'immagine si commenta da sola» commenta a telecamere spente Parisi. Giro di domande sulla bufera che si è scatenata dopo le parole della ministra Boschi sui partigiani dell'Anpi che bocciano il referendum («è legittimo che l'Anpi la veda in modo diverso» ammette Sala) e sul referendum di ottobre. Ma le distanze tr centrodestra e Pd emergono soprattutto sul fenomeno delle occupazioni abusive nelle case popolari. «Bisogna riportare la legalità, sgomberare, la sinistra in questi anni ha coperto politicamente i centri sociali che impedivano alla polizia di intervenire». Per Sala vanno fatti «sgomberi selettivi, sarebbe un bluff dire che si può fare domani mattina».

Mr Expo sostiene che la compagine alla sue spalle è diversa da quella del centrodestra, «io sono contento che non abbia vinto il candidato di ultradestra in Austria, non o cosa ne pensa Parisi supportato dalla Lega». Lo sfidante domanda «che c'entri l'Austria con Milano, io sono un candidato moderato» e «propongo discontinuità rispetto alla continuità con gli assessori di Pisapia, quasi tutti in lista con Sala. Milano deve cambiare passo, non mi rassegno al cambiamento».

E oltre a ritenere «uno sgarbo istituzionale e un'offesa alla città che solo a 15 giorni dalle elezioni passino di qui tutti i ministri a fare campagna per Sala» e sottolinea che «questa sua sudditanza verso il governo non fa ben presagire per il futuro, quando il sindaco dovrà farsi sentire sui fondi che Roma ha tagliato agli enti locali».

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