Durante i grandi eventi che animano la città gli abusivi festeggiano. E la polizia locale non riesce a stare dietro al loro numero secondo i dati riferiti dall'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato. In primavera i taxi regolari avevano minacciato uno sciopero proprio per rimarcare la questione, ma era stato ritirato perchè l'assessorato alla Sicurezza di Palazzo Marino aveva più che raddoppiato, da dodici a ventisei unità, la task force anti-abusivi.
Ma i risultati per la Regione non sono incoraggianti, anzi, anche se per il Comune è un segnale positivo che le sanzioni nel 2018 (64) siano in crescita rispetto alle 26 del 2017: «Grazie alle Associazioni di categoria Taxi, apprendiamo che durante il Salone del Mobile in 6 giorni, al Fuorisalone, 500.000 persone hanno partecipato a 1367 eventi della Milano Design Week mentre in fiera si sono registrati 434.509 visitatori- ha dichiara De Corato - Tutte persone che si sono mosse utilizzando taxi e auto con conducente, oltre naturalmente ai mezzi pubblici. E la Polizia Locale, rafforzata per l'occasione con una task force ha sanzionato «ben» 32 taxi abusivi o noleggio con conducente senza ottemperare alle disposizioni vigenti con una media di 5,3 sanzioni al giorno. In pochi giorni quindi stesso numero di contravvenzioni dei primi tre mesi dell'anno, per una media di 0,3 sanzioni al giorno in pratica una ogni tre giorni».
Amara anche l'ironia della categoria taxi, che scrive in un comunicato ufficiale: «Apprezziamo lo sforzo messo in campo dall'amministrazione» e prosegue sottolineando che i tassisti aspettano l'attuazione di un protocollo operativo «che metta in campo risorse, uomini e snellimento burocratico-amministrativo, per portare a termine anche l'iter post-sanzionatorio che comprenda l'attuazione delle «pene accessorie» quali sospensione della patente e/o confisca del veicolo».
«E' sotto gli occhi di tutti la presa in giro ai danni di questi lavoratori esasperati dal fenomeno dell'abusivismo - conclude De Corato - Mi unisco alla protesta del tassisti che, lo ricordo, svolgono un servizio pubblico e sono quindi patrimonio dell'Amministrazione, che deve tutelarli».
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