«Sono l'uomo che da 30 anni manda a scuola i vostri figli»

«Ciao Luca, ho sempre la conferma del fatto che sei un ragazzo in gamba, di valore. Non ti preoccupare troppo dei voti. Il tuo riferimento deve essere soprattutto il tuo impegno e la tua responsabilità. E la passione, servono solo piccole regole per fare partire il motorino di avviamento che a volte stenta ad accendersi». Firmato, Franco Dell'Oro.
Un nome che tra le mamme con i figli alle medie ha la stessa popolarità che possono avere gli One Direction tra le adolescenti. Quasi un mito, per dirla in breve. Tanto che a frotte arrivano fin quaggiù, nell'ufficio del Comune in via Oglio per un consiglio, un colloquio, un sostegno. Perché Dell'Oro fa quello di mestiere: orientamento per i ragazzi che devono la scegliere la scuola superiore. Da 30 anni.
Incontra intere classi di ragazzini, tiene conferenze ai genitori e docenti, fissa incontri privati con gli studenti per aiutarli ad acquisire una maggiore consapevolezza su cosa fare «dopo». Non solo. Mantiene i contatti, risponde via mail, vuole sapere come se la cavano. E ancora, dopo tanti anni e decine di migliaia di ragazzini «orientati», gli si illuminano gli occhi davanti a una lettera di una mamma che lo ringrazia nel raccontargli il cambiamento del figlio rimotivato allo studio.
È un servizio, pubblico che funziona. Grazie a lui e altre cinque persone che coinvolgono una cosa come 70 scuole medie della città, 15mila studenti, 4mila genitori e un migliaio di studenti. Un incontro fra febbraio e giugno della seconda media per cominciare a buttare i semi, un altro tra gennaio e febbraio della terza media. Quattro-sei ore di formazione con due obiettivi: «Dare informazioni e creare momenti di riflessione per innalzare i livelli di consapevolezza», spiega. La sua agenda specie in questi giorni con le iscrizioni ormai al via (da lunedì prossimo e fino al 28 febbraio n.d.r) è fitta di impegni. Un giorno dietro l'altro, Dell'Oro incontra gli studenti a scuola, ma risponde anche a genitori e ragazzi che vogliono avere un colloquio privato. Quest'anno sono stati 1130 di cui circa 700 delle medie che vogliono essere aiutati nella scelta. Il resto studenti ai primi anni delle superiori che si accorgono di essere in difficoltà. Basta una telefonata e lui con i suoi modi garbati e la competenza formata sul campo si pone davanti a loro ritenendo che la scelta della scuola arriva troppo presto e per di più «in un momento poco adatto perché di cambiamenti profondi fisiologici, cognitivi, valoriale e relazionali», dice. «Tanto che talvolta non viene fatta in modo consapevole, altre volte risente di una pressione indebita da parte dei genitori che vedono la realizzazione dei propri figli solo se vanno al liceo. Così, complice un'organizzazione scolastica che non funziona più, con lezioni troppo frontali, programmi vecchi e sistemi di valutazione punitivi, spesso i ragazzi finiscono per perdersi lungo la strada».
In quest'ultimo anno qui hanno risposto a ben 584 richieste da parte dei ragazzi delle superiori in difficoltà, 327 del liceo (il 56%). Di cui la maggior parte dallo scientifico, 163 (il 51%) e 76 (il 23%) dal classico. A loro Dell'Oro parla di talento, motivazione «hanno bisogno di sentirsi apprezzati e stimati, quando troviamo i codici per rimotivarli ci sanno sorprendere».

Quindi ai genitori raccomanda di aiutare i loro figli a scegliere «un corso di studi che non li mandi in sofferenza e invitarli a rispondere semplicemente a tre domande: cosa mi appassiona? cosa mi interessa? cosa smuove la mia curiosità?» Tutto il resto verrà da sé.

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