Sparatoria contro il bus I dipendenti attaccano: «L'azienda non tutela»

Fortunatamente l'autista era appena sceso Un'ora di sciopero per chiedere più sicurezza

Sparatoria contro il bus I dipendenti attaccano: «L'azienda non tutela»

Un'ora di sciopero dalle 3 alle 4 ieri notte per portare solidarietà all'autista del bus 90 -91 che, ritornato d gazebo al capolinea di piazzale Lotto, ha trovato il «suo» mezzo con i finestrini sbriciolati a colpi d pistola ad aria compressa e per denunciare le condizioni di insicurezza in cui lavorano i dipendenti Atm.

Alle 2,50 nella notte tra giovedì e venerdì infatti al capolinea della filovia 90 di piazzale Lotto qualcuno ha sparato contro il mezzo in sosta, fortunatamente vuoto e senza conducente, che si era allontanato appunto per andare in bagno. Non si hanno ulteriori dettagli dall`accaduto, dal momento che non cisono testimoni anche se sembra che non sia la prima volta che accade un fatto del genere. Per avere ulteriori informazioni sulla dinamica dei fatti e sull'identità degli autori sarà necessario attendere l'analisi dalle telecamere della zona.

«Bisognerà capire che tipo di reato è stato prima di mettere in atto delle misure: se è stata un'aggressione, un balordo o altro - spiega il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo -. Stiamo lavorando assieme alla Polizia di Stato per ricostruire l'accaduto e capire quanto i sistemi di sorveglianza sono in grado di darci informazioni. Il tema della sicurezza degli autisti è già all'attenzione. Abbiamo fatto diversi incontri in Prefettura, sia con azienda che con parti sociali, per garantire l'incolumità del personale, tenendo inconsiderazione la vastità del servizio e gli orari, specie quelli notturni. Tra le varie ipotesi analizzate dal Tavolo l'introduzione di mezzi con cabina di guida blindata e dotata di un sistema di apertura attivabile solo dall'interno, aumentare le guardie giurate che già girano per i mezzanini della metropolitana o sui mezzi, anche se non possono svolgere funzioni di pubblica sicurezza o aumentare le forze dell'ordine di notte soprattutto a presidio dei capolinea e delle fermate più pericolose, soprattutto di notte.

«Atm sta adottando alcune contromisure, purtroppo oggi insufficienti per garantire la sicurezza del personale e ai passeggeri. Non è più tollerabile continuare così contando sulla fortuna, l'escalation delle aggressioni con atti criminosi ci obbligano a prendere una posizione chiara prima che le vicende assumano aspetti con epiloghi più gravi nei confronti di chi è vittima, come il personale che svolge la sua attività lavorativa oltre all'utenza presente in vettura». I sindacati chiedono un rafforzamento del presidio delle forze dell'ordine soprattutto per i servizi notturni e per alcune linee «critiche». Tradotto: i treni da Porta Genova a Cascina Gobba e Gessate il sabato sera, quando i ragazzini reduci dalla notte brava sui Navigli compiono atti vandalici e sono molesti, sulle linee sostitutive delle metropolitane e sulle linee di superficie in particolare ai capolinea della linea 90 e 80 tanto per citare le più note - spiega Franco Fusca, coordinatore Rsu -. Rinnoviamo le richieste che abbiamo fatto all'ultimo tavolo permanente sulla Sicurezza a cui non abbiamo avuto risposta, ma non è pensabile che i conducenti e il personale viaggiante che lavorano su turni notturni non facciano ritorno a casa».

«Di volta in volta si alza sempre l'asticella della violenza: dopo il conducente massacrato da un extracomunitario ubriaco sulla 95 al Corvetto, ecco gli spari al bus della 90/91. Chissà cosa succederà la prossima volta...» si chiede Silvia Sardone, consigliere comunale della Lega.

«Da anni denunciamo i rischi che i dipendenti Atm corrono ogni notte per il semplice fatto di svolgere il loro mestiere. Ora la misura è colma» attacca Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Regione.

Marta Bravi

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