Sportello contro estorsione e usura

Il protocollo del prefetto Lamorgese: aiuti alle vittime dei cravattari

Paola Fucilieri

Troppo alti o eccessivamente modesti. È così che i numeri anche da soli riescono a definire concretamente l'entità (e il pericolo) dei fenomeni che rappresentano. I dati sulle denunce da parte di chi chiede aiuto per necessità impellente di denaro e non vuole diventare vittima di usura in provincia di Milano sono bassi in maniera sconcertante ed esprimono l'ancora estrema difficoltà a uscire dalla spirale della paura, della vergogna e dell'angoscia che inducono ancora tante famiglie a rivolgersi alla criminalità per ottenere prestiti. Se n'è lamentato il prefetto Luciana Lamorgese ieri pomeriggio a Palazzo Diotti durante la firma di quello che a tutti è sembrato sempre più l'unico mezzo possibile per contrastare un fenomeno sottotraccia ma non per questo meno incisivo sul benessere della gente e sulla sicurezza. Ovvero la firma di un protocollo d'intesa operativo (e non d'intenti), fortemente voluto dal governo, contro estorsione e usura in provincia di Milano. Un documento che dimostra innanzitutto la volontà di tutte le istituzioni, ma anche delle banche (un centinaio di filiali lombarde di istituti di credito) e delle varie associazioni ed enti di commercianti e consumatori insieme alle onlus di settore e, non ultime, alle forze dell'ordine, a fare squadra venendo incontro alla gente comune che si trova in difficoltà finanziarie e con bisogno urgente di denaro contante. Non solo però attraverso l'accelerazione alle procedure di accesso al credito (un mese al massimo) ma anche aprendo la porta a operatori di vari settori per spingere chi è vittima di usura a denunciare e a trovare un vero e proprio sostegno morale, una dimensione umana.

Firmato alla presenza, tra gli altri, del Commissario antiracket e antiusura, Domenico Cuttaia, del vice direttore della sede milanese di Banca d'Italia Giovanni Alfieri, del vicesindaco della Città metropolitana Arianna Censi e del presidente di Abi (Associazione bancaria italiana) Lombardia Osvaldo Ranica l'accordo prevede un ampliamento degli interventi operativi dell'Osservatorio Provinciale, istituito presso la prefettura, le cui attività verranno integrate a quella del Nucleo di valutazione e del Minipool antiracket e antiusura. Tra le novità anche la costituzione da parte del Comune di Milano, di uno «Sportello prevenzione e usura e sovra-indebitamento delle famiglie», per supportare chi, in condizioni di disagio economico, potrebbe fare ricorso a forme illegali di provvista di denaro.

«Perché i cittadini che potenzialmente potrebbero vivere questo dramma - ha spiegato l'assessore alle Politiche sociali di Palazzo Marino Pierfrancesco Majorino - devono sapere che per loro le porte sono aperte».

Cuttaia ha spiegato che i due fondi nazionali - il primo per coloro che sono già stati vittime di usura e racket e quello che interviene invece a prevenire il fenomeno - nel 2017 e nei primi sei mesi del 2018, tra elargizioni e concessioni di mutui da una parte e finanziamenti ad associazioni che operano sul territorio dall'altra, hanno concesso in tutto 38 milioni di euro.

«Ma bisogna fare di più

visto che la disponibilità di risorse per un approccio unitario al fenomeno c'è eccome. E Milano in questo senso, potrebbe rappresentare, come già molte altre volte, un modello» ha concluso il Commissario antiracket e usura.

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