Cronaca locale

Stadio, ora Sala è deciso: "Mi preoccupa di più il rischio caro biglietti"

Il sindaco: "Sto discutendo coi club sui costi". Massimo Moratti nel comitato salva-Meazza

Stadio, ora Sala è deciso: "Mi preoccupa di più il rischio caro biglietti"

Si è aggiunto anche l'ex patron dell'Inter Massimo Moratti al comitato «Sì Meazza» alias contro il progetto del nuovo stadio di Milan e Inter a cui la giunta Sala ha concesso il pubblico interesse. E dopo oltre due anni di melina (passata la campagna elettorale senza esporsi sul tema) ora Beppe Sala è categorico: «Vado avanti». Vede «il fermento sul caso in questi giorni - ha detto ieri a Radio Popolare - ma ho già ottenuto dalle squadre di ricondurre il progetto ai volumi del Pgt. Non basta? Per loro il nuovo impianto è prioritario, se vanno a farlo a Sesto restiamo col cerino. Ai contrari dico, se volete fare il referendum fatelo, ma io penso che debbano essere su temi di ordine etico e morale, se sono una scappatoia per la politica che non vuole decidere e ributta sui cittadini, non è il mio modo. Il dialogo facciamolo su come lavoriamo sul quartiere e come indirizziamo gli oneri di urbanizzazione». Ammette di essere «più preoccupato» per il costo dei biglietti», visto che la capienza passerà da 80mila a 55mila, con almeno 12mila posti premium assegnati agli sponsor, «ne sto discutendo con loro.

Anche l'atteggiamento dei tifosi è importante, quando il Milan ha provato ad alzarli in maniera eccessiva (per la partita di Champions contro l'Atletico, ndr.)) la gente si è ribellata e sono tornati indietro». Il capogruppo Pd Filippo Barberis è «totalmente d'accordo, presteremo massima attenzione, non solo nel nuovo stadio ma anche da qui al 2026 nel Meazza i club devono mantenere una quota importante dei ticket a prezzi sostenibili per ampie fasce della popolazione. Nel nuovo impianto avranno servizi e ristoranti come altre fonti di reddito, come riportiamo le famiglie allo stadio se i costi sono esorbitanti?».

Sala in radio è tornato a difendere anche le piste, compresa «quella dello scandalo in corso Buenos Aires. Su alcune potevamo fare meglio, lì le cose miglioreranno quando toglieremo tutti i parcheggi ai lati, spero non tra molto tempo. Andremo avanti su ciclabili e Zone 30, con gradualità». É «un po' deluso» sugli esiti della conferenza Onu sul clima Cop26 a Glasgow, «si continua a parlare del 2050 o 70 e troppo poco del prossimo decennio, c'è difficoltà a dire cosa si fa oggi per l'anno prossimo, su questo chi protesta ha ragione». Evita di ripetere il «bla, bla, bla» di Greta Thunberg.

Il tema stadio ha acceso ieri anche il consiglio comunale. Il capogruppo di Europa Verde Carlo Monguzzi ha pronta la delibera di iniziativa consiliare (condivisa dai gruppi di maggioranza) che dà mandato alla giunta di predisporre gli atti per un dibattito pubblico in città coordinato da un soggetto imparziale, la porterà in aula lunedì. Enrico Fedrighini (lista Sala) che ha aderito al «Sì Meazza» chiede un dibattito ampio «su tutta l'area di San Siro, Snaitech trasformerà l'Ippodromo Trenno in un polo per concerti, c'è il progetto di Hines sull'ex Trotto, la rigenerazione delle case Aler San Siro». Per il capogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico invece «abbiamo già perso 2 anni in sterili polemiche, basta melina, è arrivato il tempo di fare. Sala avrà il mio sostegno.

Proporrò invece all'aula di istituire la commissione speciale Stadio per analizzare i servizi che servono al quartiere».

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