Lo Stato vuol cedere 30 immobili storici Ma il Comune nicchia

Pubblicato l’elenco dei trenta edifici milanesi che lo Stato potrà trasferire agli enti locali per la valorizzazione. Ci sono anche la Statale, il Conservatorio e Palazzo Archinto: 60 giorni per presentare i progetti al governo

Lo Stato vuol cedere 
30 immobili storici 
Ma il Comune nicchia

L’università degli Studi, il Politecnico, il Conservatorio, Ancora Palazzo ex Archinto in via Passione, edificio tardo neoclassico sede del Collegio delle Fanciulle, e l’edificio di via Santa Marta, sede della scuola di formazione politecnica, nata nel 1838 come società d’incoraggiamento d’arti e mestieri. Ma anche il cimitero di guerra britannico a Cascina Bellaria e il ricovero antiaereo di corso Monforte. Sono circa una trentina i beni dello Stato in città che passeranno al Comune.
Pochi giorni fa infatti l’agenzia del Demanio ha pubblicato l’elenco, Comune per Comune, dei beni statali che potrebbero venire gestiti direttamente da Palazzo Marino. Il condizionale è d’obbligo in quanto la versione definitiva del decreto legislativo, approvato il 20 maggio scorso, prevede che qualora siano interessati gli enti locali potranno far richiesta per avere in gestione il bene. Condicio sine qua non: la valorizzazione dell’immobile. Entro 60 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale le amministrazioni, se interessate, dovranno presentare un progetto articolato di valorizzazione dell’immobile in cui dovranno indicare finalità del progetto, modalità di utilizzo e destinazione dell’immobile, cronoprogramma e un paiono di fattibilità economico-finanziaria. Il governo a sua volta avrà due mesi di tempo per valutare il progetto e decidere sull’eventuale trasferimento al Comune, che potrà quindi decidere se gestire il bene oppure venderlo.
Dalla mappa dell’Agenzia del demanio, che sarà aggiornata ogni quindici giorni, vengono alla luce patrimoni nascosti, cantine, appartamenti, box, eredità non riscosse, vecchi tracciati del fiumi, tutti gli edifici dell’Università degli studi, l’ex ospedale maggiore. A Città Studi il Politecnico e le facoltà scientifiche disseminate nelle sedi di via Celoria, via Colombo, via Mangiagalli, via Botticelli, piazzale Gorini. Nel patrimonio in eredità al Comune compare anche la Conca dei Navigli di San Marco, quotata la bellezza di 29 milioni di euro, la sede del Collegio delle Fanciulle, quotato 16 milioni di euro, la scuola di formazione Politecnica di via Santa Marta vale invece 32 milioni di euro. Escluse dall’elenco le caserme, che a Milano sono oggetto di uno specifico accordo di programma, l’ex casermetta Dicat di via Sella Nuova del valore di un milione di euro, mentre il deposito autoveicoli militari di via Corelli quattro volte tanto.

Nella lista compaiono anche una manciata di edifici parrocchiali: i più preziosi? I casini parrocchiali di piazza San Giorgio, con un valore catastale di un milione e 700mila euro. Al secondo posto gli edifici parrocchiali di San Vittore, dove si affaccia il carcere da 1 milione 231mila euro.

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