Stipendi dimezzati ai consiglieri

Stipendi dimezzati ai consiglieri

Se anche l'aula approverà il progetto di legge varato dalla commissione regionale per il taglio dei costi della politica, il parlamentino costerà 1,30 euro all'anno a ogni residente. Facendone così della Lombardia la Regione più virtuosa. Un risparmio che parte dallo stipendio dei consiglieri che passerà da 8.500 euro lordi mensili a 6.300 (3.550 netti). A cui andrà aggiunto un rimborso forfettario di 4.200 euro che andrà a sostituire le precedenti voci «diaria», «missioni» e «trasporto» che in totale ne valevano 8.300. Ed è proprio su questo punto che si sono appuntate le critiche dei «grillini» del Movimento 5 stelle, gli unici ad abbandonare la commissione. «La montagna ha partorito un topolino», si è lamentato Gianmarco Corbetta ribadendo «un assoluto dissenso nei confronti del rimborso spese forfettario ed esentasse, ben 4.200 euro, che rappresenta un vero e proprio stipendio aggiuntivo. Quale dirigente infatti, non deve presentare i giustificativi delle proprie spese?».
Obiezioni respinte dal presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo che ha parlato di «un provvedimento che ridurrà i costi della politica di oltre il 50 per cento, con un risparmio di quasi 14 milioni di euro». Perché le spese per il personale dei gruppi saranno tagliate del 55,5 per cento (da 9 milioni a 4 all'anno), mentre per quanto riguarda il funzionamento è previsto un taglio dell'86,48 per cento (da 3 milioni e 700mila euro a 500mila). Le spese totali passeranno quindi dai 27 milioni di euro dello scorso anno a poco più di 13. Con il capogruppo del Pdl Mauro Parolini che sottolinea come adesso in Lombardia «la democrazia costerà al singolo cittadino come un caffè all'anno». Mentre Alessandro Alfieri (Pd) sottolinea come sia stato tenuto «un livello inferiore a quanto previsto dal decreto Monti e siamo gli unici a non prevedere il trattamento di fine mandato per i consiglieri. Ma ora tocca alla giunta». E, la promessa, anche alle buste paga dei manager pubblici stipendiati dal Pirellone. Soddisfatto anche il governatore Roberto Maroni che per la sua legislatura prevede un «risparmio di 80 milioni di euro su costi della politica».
Una riforma che va ad eliminare, per i consiglieri regionali, voci del trattamento economico quali la diaria, l'indennità di missione, i rimborsi spese per il trasporto, oltre al vitalizio e all'indennità di fine mandato. Voci che hanno costretto il consiglio a una variazione di bilancio di 15 milioni di euro per il fine rapporto e la restituzione dei contributi versati ai consiglieri regionali non rieletti e che ne faranno richiesta. Si dice una cinquantina. «Non abbiamo perso tempo - le parole dell'assessore leghista all'Economia Massimo Garavaglia - e abbiamo dato subito un segnale importante e concreto in termini di risparmio.

Grazie a questa riforma il costo degli organi istituzionali sarà in rapporto alla popolazione il più basso a livello nazionale e addirittura la metà rispetto al costo antecedente a questa riforma. Ma una cifra che era già al di sotto della media nazionale».

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