Il pendolo basculante si è pronunciato. Le strisce sono ok, non sono scivolose. Così il verdetto, che suona come quello dell'oracolo di Delfi, contraddice l'evidenza empirica. Siamo in piazza Virgilio all'angolo con via Vincenzo Monti, sulle strisce pedonali su cui è scivolato in sella al suo scooter il vicedirettore del Giornale, Nicola Porro. E dire che il conduttore di Virus viaggiava a meno di trenta all'ora...ma tant'è, appena ha calpestato le zebre il motorino ha perso aderenza e ha sbandato, con conseguente caduta. Non è il primo caso e forse (purtroppo) non sarà l'ultimo. Segnalazioni di cadute arrivano anche da altri centauri dalle parti in piazza Piemonte. «La moto ha cominciato a sbandare non appena ho accelerato - racconta un motociclista - mi sono spaventato, è veramente pericoloso». All'assessorato ai Lavori pubblici del Comune, infatti, sono arrivate negli anni scorsi centinaia di segnalazioni da parte di motociclisti finiti a terra per via delle strisce «al sapone».
Dopo la verifica di persona da parte dell'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza che con i suoi tecnici era andata a vedere - «basta rovesciare dell'acqua per rendersene conto, si scivola» - è toccato al collaudatore e agli addetti ai lavori dell'impresa appaltatrice. Per il pendolo basculante, ovvero il Portable skid resistance tester della Munro Stanley London, però la segnaletica orizzontale è a norma, sia in condizioni di asciutto che di bagnato. Le prove per la verifica della scivolosità, ovvero la resistenza di attrito radente «superano abbondantemente il 45, ovvero il coefficiente richiesto dalla Uni EN 1436 («Materiali per segnaletica orizzontale - Prestazioni della segnaletica orizzontale per gli utenti della strada»)- si legge nel rapporto della Direzione centrale tecnica e Infrastrutture -. Inoltre il rapporto ottenuto tra i valori rilevati sulla porzione di strada coperta da segnaletica e l'asfalto è superiore all'80%».
Il problema è che nonostante il materiale usato sia a norma di legge, non è sicuro. «Ho dato mandato ai agli uffici - spiega l'assessore Carmela Rozza - di verificare se ci sia sul mercato un materiale che garantisca una maggior tenuta su strada e una maggior resistenza per poterlo sperimentare sulle strade della città». D'altronde - dicono i tecnici di Palazzo Marino - la sperimentazione è all'ordine del giorno in questo campo: l'ultimo caso in piazza Aspromonte dove è stato testato un asfalto innovativo che, non aderendo ai pneumatici, consente di evitare lo sgranamento e la dispersione della graniglia sul manto stradale. Quel che è peggio è che la mescola «al sapone» è stata usata per quasi tutta la segnaletica orizzontale: una trappola insidiosa per i motociclisti che si estende per ben un milione di metri quadrati. A Milano, infatti, prima città negli anni Sessanta ad adottare questo prodotto, si ricorre a due tecniche per «disegnare» sull'asfalto: la vernice e il materiale plastico.
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