Studenti in lotta «Vogliamo lavorare in questo ospedale»

È proseguita anche ieri l'occupazione del rettorato dell'università Vita e Salute del San Raffaele di Milano. A protestare, gli specializzandi, i dottorandi e i laureati alla facoltà di Medicina: hanno avuto dai membri della presidenza «risposte vaghe e prive di dati certi sul nostro futuro, e sulla possibilità di continuare a lavorare e studiare presso il San Raffaele». Studenti e medici dichiarano di voler proseguire il loro percorso all'ospedale San Raffaele, ma la presidenza non smentisce le intenzioni di convenzionarsi con altri ospedali. La protesta è scattata per una lettera di Raffaella Voltolini, presidente del cda dell'università, a indirizzo del ministro dell'Università e Ricerca, Francesco Profumo. Voltolini spiegava nella lettera che, vista la disponibilità del San Raffaele a «limitare il rapporto convenzionale per il solo anno accademico 2013-14», il consiglio sta già valutando «un rapporto convenzionale con altro ente ospedaliero di grande prestigio, sicuramente idoneo a fornire la formazione di studenti». A prendere la parola è Leda Nobile, specializzanda del quarto anno: «Abbiamo incontrato Raffaella Voltolini, presidente del cda Gianna Zoppei, membro del cda, cui abbiamo chiesto chiarimenti sulla loro posizione circa l'accordo con il ministero dell'Università - ha spiegato Nobile - perché non l'hanno accettato. Non ci hanno rassicurato sul fatto che si impegneranno a non convenzionarsi con altri ospedali. Anzi, non vogliono rimanere legati all'ospedale San Raffaele se devono scendere a compromessi».

E mentre non ci sono ancora nomi di ospedali coi quali l'ateneo vorrebbe convenzionarsi, è previsto per oggi alle 11 l'incontro tra una delegazione degli studenti e l'amministrazione dell'ospedale. Forse con l'amministratore delegato Nicola Bedin, perché ci siano chiarimenti sulla sua posizione.

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