Sul tetto a riparare l'antenna Precipita dal settimo piano

La vittima è un ragazzo di 29 anni originario di Viareggio È scivolato e ha perso l'equilibrio, poi un volo di oltre 20 metri

Era salito sul tetto dell'appartamento che condivideva con la fidanzata Cristina per cercare di aggiustare l'antenna del televisore. Giunto sul tetto al settimo piano, mentre stava sistemando l'impianto è scivolato ed è caduto nel vuoto. Un volo che non ha lasciato scampo a Matteo Chelotti, 29 anni. Il giovane, originario Marina di Massa, si era trasferito in città proprio per seguire la fidanzata, trovando lavoro come responsabile della sicurezza in un grande albergo milanese. Il ragazzo era molto conosciuto e stimato nella riviera romagnola, anche perché era figlio dell'ispettore Lucio, da anni al Commissariato di Viareggio con il ruolo di capo della sezione anticrimine.

Nato e cresciuto a Massa, dopo la laurea aveva conosciuto la fidanzata Cristina e aveva deciso di seguirla a Milano, lasciando la famiglia e il suo amato mare, adattandosi a fare un lavoro che forse, per sua stessa ammissione, non amava particolarmente. Era stato infatti assunto dalla Skp Investigazioni & Servizi di Sicurezza, gruppo con sede in via Ripamonti, ma con succursali anche a Brescia e Como. Diventato rapidamente un specialista del settore, aveva trovato impiego presso un grande albergo milanese per il quale si occupava appunto di security. Ma come lui scriveva il mare delle riviera romagnola gli era rimasto nel cuore e, appena poteva, tornava a trovare gli amici ma soprattutto la famiglia a cui era rimasto particolarmente legato: papà Lucio, ispettore, in servizio presso la questura di Viareggio, la mamma Lucia, la sorella Francesca. Sabato mattina verso mezzogionro era a casa, qualche momento di svago, steso sul divano a guardare la televisione. Che non funzionava bene. Così, da ragazzo in grado di fare un po' di tutto, è salito sul tetto, per aggiustare il posizionamento. Nessun ha visto nulla, nessuno sa cosa sia successo esattamente. Qualche istante dopo il corpo del povero giovane veniva trovato sul marciapiede, oltre 20 metri più in basso.

Arrivano i carabinieri, arriva il personale del 118 che tenta di rianimare la vittima, ma alla fine non può fare altro che constatarne la morte pressoché istantanea. I carabinieri avviano le indagini e per prima cosa salgono sul tetto dove verificano come effettivamente in corrispondenza del punto di caduta, ci siano segni evidente di un corpo scivolato. Il resto lo fanno le audizioni con amici e parenti: nessuno intenzione da parte di Matteo Chelotti di togliersi la vita, men che meno nemici che potrebbero avere architettato la sua morte. Un chiaro caso di incidente. Caso chiuso e magistrato che neppure dispone la autopsia, vista la evidenza della dinamica.

Appena avuta la notizia Lucio Chelotti si è precipitato a Milano insieme alla moglie Lucia, ma solo per farsi spiegare dai colleghi dell'Arma, la ricostruzione degli ultimi istanti di vita del figlio.

La notizia nel frattempo rimbalza in riviera dove il ragazzo era molto conosciuto e stimato, suscitando grande cordoglio. Tra gli amici ma anche tra i poliziotti, colleghi di papà Lucio, e i giornalisti soliti frequentare la questura.

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