Mentre i sindacati manifestano contro la vendita di Sea, la Lega annuncia battaglia e propone un referendum per fermare la svendita delle quote comunali. Tutti contro la cessione studiata da Bruno Tabacci e compagni.
Ieri un centinaio di sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil (più i sindacati di base e lavoratori di Malpensa e Linate) hanno sventolato striscioni e bandiere fuori dalla sede di Palazzo Marino, nel primo sciopero anti-Pisapia, per ribadire la loro posizione alla squadra arancione: un assaggio dello sciopero dei trasporti di quattro ore proclamato per il 27 marzo che al momento non accenna ad essere revocato. «La nostra non è volontà di esercitare un diritto di veto - spiegano i sindacati rispondendo allassessore Tabacci - Vogliamo solo far sentire la nostra voce». In sostanza si chiede di non decidere tutto a priori senza confronto. Eppure i giochi sembrano già fatti e la cessione di un ulteriore 25% delle quote suona più di unipotesi.
«Non capiamo come si possa vendere unazienda che negli ultimi sei anni ha portato a 500 milioni di dividendi. Non ha senso. Vorremmo sapere dal Comune da dove intende ricavare una cifra del genere» spiega Onorio Rosati (Cgil). Durante un incontro con i capogruppo del Consiglio comunale, i sindacalisti hanno ricevuto precise garanzie: ci sarà un momento di confronto in cui i politici ascolteranno la loro posizione. «Il Comune - spiegano i sindacalisti - si era impegnato a non scendere sotto il 51% delle quote di Sea ma se verrà confermata lulteriore cessione del 25% (dopo quella del 29% a F2i) non manterrà la promessa. Siamo dellidea che invece debba mantenere la maggioranza». Ovviamente ai sindacati preme anche che vengano mantenuti i posti di lavoro.
Fuori le bandiere dei sindacati, allinterno dellauta consiliare la Lega Nord. Il capogruppo Matteo Salvini annuncia di «essere pronto alle barricate per bloccare la svendita degli aeroporti. Non solo, organizzerà una raccolta di firme per un referendum popolare perché «sono a rischio migliaia di posti di lavoro e centinaia di milioni di euro di risparmi dei cittadini milanesi». Nonostante la mobilitazione generale, «sulla vicenda di Sea non sento aria di bufera - commenta il segretario cittadino del Pd Roberto Cornelli -. Vedo anzi un bel dibattito sul bilancio e su come dare la possibilità allamministrazione milanese di dare risposta alle necessità di Milano».
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