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Il Tar boccia il Comune e congela i concerti dell’estate milanese

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Lo show era iniziato i 21 aprile. Quasi le comiche. Il Comune, nella persona dell’assessore alla Cultura Stefano Boeri, annuncia in conferenza stampa il nome della società che organizzerà i concerti di «Milano Arena Music», l’ex Jazzin’festival all’Arena del parco Sempione. Peccato che la Net Service abbia vinto la gara pubblica con un elenco di nomi in calendario quasi identico al secondo classificato, la «Four One» diretta da Vittorio Quattrone. Ma prima che alzi lui la man lo fanno i due promoter che gestiscono in Italia il tour degli artisti via via citati. Dai Kasabian ad Alanis Morrissette. Panico (nell’assessore) e caos generale. Il Comune prende tempo, fa partire le verifiche interne ma passano i giorni. E la «Four One», a ormai quaranta dall’avvio del festival, presenta ricorso al Tar contro il Comune nei confronti di Net service. Annullamento della gara. E ieri è arrivato quello che non si può neanche definire un colpo di scena, viste le premesse. Il tribunale amministrativo ha accolto la richiesta di sospensiva, fissando l’udienza nel merito al 14 novembre. Quando, se dubbi del Tar saranno confermati, alla ragione dei secondi arrivati si aggiungerebbe la condanna al risarcimento a carico dell’amministrazione.
Nella sentenza il Tar rileva che ammettere ad una gara indetta dalla pubblica amministrazione per l’aggiudicazione di un contratto pubblico «l’offerta di un concorrente che non si sia assicurato ex ante di poter effettivamente eseguire le prestazioni indicate nell’offerta stessa» è «contrario ai principi di buon andamento e imparzialità sancito dalla Costituzione» e che «tal modo di procedere pregiudica da un lato l’interesse pubblico» perchè pone il Comune «nel rischio di contrattare con un soggetto non in grado di eseguire il contratto, e pregiudica la posizione degli altri concorrenti che invece si sono premuniti di acquisire a priori tutti gli elementi necessari per assicurare la serietà della loro offerta». E ritiene pertanto che sussistano elementi per dare ragione a Four One, e dato che l’attesa del merito - a novembre - avverrebbe a festival già chiuso da quattro mesi, accoglie la sospensiva perchè la sentenza «pregiudicherebbe definitivamente la possibilità per il ricorrente di aggiudicarsi il contratto».
Il direttore della Four One, Quattrone, non può che prendere la decisione del Tra con un «come volevasi dimostrare». La società ma anche i promoter avevano sollevato immediatamente il caso, «ora al Comune non rimangono che due strade, annullare il festival o organizzarlo con noi, se ci chiameranno siamo disponibile a mettere in campo l’offerta anche domani mattina, forse serve giusto una giornata per sistemare le date di alcuni artisti che nel frattempo hanno preso altri impegni». Giorgia ad esempio, prevista proprio il primo giorno di festival il 29 giugno. Ma «non abbiamo mai ricevuto smentite dagli altri big». Alanis Morrissette ad esempio, o Beach Boys, Cranberries), Kasabian, B.B.King. Quasi quaranta artisti, potrebbe aggiungersi Anastacia che nell’offerta di gara non era ancora prevista.

E Boeri starebbe per aggrapparsi all’ultima chance per salvare il festival: «prendiamo atto» della decisione «ora valuteremo la strada più opportuna per garantire comunque ai milanesi una manifestazione di qualità per questa estate».

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