Il Comune di Milano voleva fare altri sessanta senzatetto, ma il Tar gli dice di no. Nel mirino delle ruspe di Palazzo Marino c'era una cascina nel cuore del Parco Lambro, che da oltre vent'anni ospita una folta colonia di infermieri del San Raffaele: un servizio quasi indispensabile, visto che il personale paramedico dell'ospedale di via Olgettina proviene in larga parte da lontano, e ha bisogno di alloggiare. All'improvviso, il Comune di Milano si era svegliato, e nel 2014 aveva fatto scattare un provvedimento draconiano: la richiesta di condono edilizio, presentata dal San Raffaele nel remoto 1986, veniva respinta, e contestualmente veniva notificata ai vertici della Fondazione Monte Tabor l'ordine di demolizione della struttura.
Che sulla legittimità del provvedimento ci fossero dei dubbi, lo si era intuito già lo scorso anno, quando con un provvedimento urgente il tribunale amministrativo aveva sospeso cautelarmente l'ordine di demolizione, nell'attesa della sentenza definitiva. E ieri, a firma dei giudici della seconda sezione del Tar, arriva la decisione. Provvedimento annullato, la cascina resta dove sta.
La struttura sotto tiro si chiama Cascina Melghera, ed era un antico, classico manufatto agricolo della campagna lombarda. Nei primi anni Ottanta, dopo averla acquistata, l'ospedale di don Verzè aveva avviato per via di fatto la trasformazione in pensionato per infermieri, e nel 1986 aveva chiesto che venissero condonati i lavori compiuti, l'ampliamento della superficie costruita e il cambio di destinazione d'uso. Il Comune nel 1988 chiese un paio di chiarimenti, il San Raffaele li fornì con tutta calma nel 1999. E la pratica sembrò svanire dai tavoli della burocrazia comunale.
Invece, alla fine del 2014 - a ventotto anni dalla richiesta di condono, e a quindici dall'ultimo atto della vicenda - qualcuno all'assessorato all'Urbanistica decide di riaprire quel fascicolo dimenticato in armadio: e il 3 dicembre il San Raffaele si vede arrivare l'ordine di demolizione. Per sostenere le loro ragioni, dopo il ricorso dell'ospedale, gli avvocati del Comune sfoderano alcune vecchie foto: dimostrerebbero che alla fine dell'ottobre 1983, ultima data utile per rientrare nella legge sul condono edilizio, la Melghera era ancora una cascina contadina, e i lavori non erano ancora stati compiuti. Peccato che, secondo quanto dimostrato dai legali dell'ospedale, le foto fossero postdatate, essendo state scattate invece nel 1981, e non dimostrando dunque nulla.
Su questa base, il Tar ha ritenuto che la richiesta di condono fosse valida, e che - essendo trascorsi due anni dalla presentazione senza che il Comune rispondesse - sulla trasformazione della Cascina Melghera sia scattato da anni il silenzio-assenso.LF
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.