Tassisti davanti al Comune: dopo 9 anni è ancora guerra

Tassisti davanti al Comune: dopo 9 anni è ancora guerra

Da nove anni almeno i tassisti non manifestavano davanti a Palazzo Marino. Dal 2004, dal durissimo braccio di ferro contro l'allora sindaco Albertini. Allora ci furono scioperi selvaggi, cortei lumaca di auto bianche che paralizzarono il traffico. Poi nulla di memorabile, una tregua che è durata tutto il mandato della Moratti e per i primi due anni di Pisapia. «Qualche sciopero o protesta per vertenze nazionali. Se torniamo in piazza Scala vuol dire che cìè un problema grosso». Satam, Cna, Cisl Uil, i sindacati più rappresentativi (tranne la Cgil) tra le 4.900 auto bianche in circolazione in città hanno organizzato un presidio oggi dalle 16 alle 19, mentre il consiglio comunale in aula discuterà un Bilancio in cui «si riservano 20 milioni di euro alle piste ciclabili, molti fondi per i rom, ma lasciamolo dire alla Lega, e non si investe sulla protezione delle corsie riservate o sulla sostituzione delle colonnine taxi ai posteggi perennemente guaste. É con un servizio in queste condizioni che vogliamo accogliere i turisti di Expo? Non c'è più molto tempo per invertire la rotta e le risorse vanno stanziate adesso». Una denuncia che viene lanciata senza imbarazzo dal presidente del Satam Raffaele Grassi. Che è anche capogruppo di Valori per Milano (ex Idv). Piccolo particolare, un partitino che peserà poco ma fa parte della maggioranza a Palazzo Marino. E se non riesce a farsi sentire lui con il sindaco Pisapia e l'assessore alla Mobilità Piefrancesco Maran, figurarsi altre categorie e comitati. «Io sarò in piazza» garantisce.
Le sigle rimarcano che «l'amministrazione si mostra indifferente alle continue sollecitazioni avanzate dalla categoria per garantire il servizio e migliorare le condizioni di lavoro». L'elenco delle rivendicazioni? Ritardi nella manutenzione dei telefoni alle fermate e nell'approvvigionamento delle schede telefoniche per rispondere alle chiamate, la viabilità all'interno delle corsie preferenziali «perennemente invase da moto e bici e persino dal car sharing privato Car2Go», la «totale latitanza del Comune sulle ultime vicende inerenti la sicurezza» - è di giorni fa l'arresto di un rapinatore seriale - e i bandi fermi per l'installazione di telecamere interne, il progetto del nuovo «polmone» di Linate, un'area di attesa con ingresso regolato da sbarra e a pagamento per i conducenti.
Grassi (anche) da consigliere di maggioranza si schiera «totalmente con la categoria». E ribadisco, se torna in piazza Scala dopo 7 anni il problema è grave, hanno atteso un anno che qualcosa cambiasse». Ancora 6 mesi fa hanno recapitato a Pisapia e Maran un elenco delle questioni aperte.

Non è bastato neanche avere un politico dello stesso colore come «postino»: nessun incontro, le colonnine ancora guaste, il servizio «non viene preso in considerazione ai tavoli per Expo, e mancano 18 mesi all'evento». I sindacati hanno preparato anche un dossier fotografico per documentare le loro denunce. Semmai il sindaco, a cui chiederanno un incontro, almeno oggi accettasse di riceverli.

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