In attesa degli ultimi debutti della stagione - i più importanti dei quali si terranno il prossimo martedì, vero e proprio d(come debutto)-day - questo fine settimana offre uno spettro così vasto di possibilità da soddisfare qualsiasi tipologia di spettatore .
A chi ama una comicità tutt'altro che scontata, ricca anzi di quel mestiere, di quell'eleganza, di quell'ironia perfida e un po' saccente di cui fanno sfoggio i drammaturghi francesi, il Manzoni propone fino al 21 maggio La cena dei cretini di Francis Veber, diretta da Andrea Brambilla. Dodici anni dopo il suo debutto milanese, la commedia interpretata da Zuzzurro e Gaspare - alias lo stesso Brambilla e Nino Formicola - torna a schernire un gruppo di borghesi annoiati che si divertono tormentando il cretino di turno. Ma ecco che, durante una delle cene in cui viene celebrato questo sprezzante rituale, qualcosa va storto. A sabotare la serata è proprio la vittima sacrificale che, nella sua tenera stupidità, innesca una catena di equivoci esilaranti, catartici e vitali.
A chi preferisce il teatro di ricerca in stile «massimalista» - cioè saturo di citazioni letterarie, suggestioni visive, provocazioni registiche e interpretative - l'Elfo offre il Don Giovanni, a cenar teco firmato da Antonio Latella. Mescolando Molière e Max Frisch, Mozart e Raffaella Carrà, l'attore e regista napoletano indaga sulla figura archetipica del seduttore, ma anche su di un'idea di teatro capace di ammaliare lo spettatore conducendolo in una zona interposta tra burla e tragedia.
Ancora teatro di ricerca, ma in una versione più rigorosa e massiccia, al Crt Salone, dove sono in scena fino a domenica Le memorie del sottosuolo di Dostoevsjij rilette da un bravo Marco Sgrosso. Di nuovo ricerca, in una versione estrema e molto trendy, al Pim Off, dove questa sera sono ospiti i Motus con il loro Iovadovia-Antigone contest 3, e al Teatro i, presso cui fino al 14 maggio è in cartellone «Incendi», la bella e dura pièce del drammaturgo libanese ma naturalizzato canadese Wajdi Mouawad, diretta da Renzo Martinelli.
Chi invece non disdegna il musical e ha una buona cultura pittorica non può perdersi Modì, in cartellone al teatro Leonardo fino a domenica. Scritto e diretto da Gipo Gurrado, interpretato da un ottimo attore e cantante qual è Enrico Ballardini, questo anomalo spettacolo musicale racconta la tormentata esistenza di Amedeo Modigliani con una rinfrancante dose di poesia e vitalità. Le arti visive sono da tempo una fonte importante per la drammaturgia contemporanea.
Non sorprende quindi che lo spettacolo di punta proposto dall'Elfo per questa fine di stagione sia dedicato a un pittore americano del Novecento. Scritto da John Logan, diretto da Francesco Frongia e interpretato da Ferdinando Bruni, Rosso - in scena dall'8 maggio - ha al centro la figura di Mark Rothko, un protagonista dell'espressionismo astratto morto suicida nel 1970.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.