Una tragica ironia della sorte. Proprio ieri il consiglio comunale aveva fissato un dibattito straordinario sul servizio taxi. Lo aveva chiesto l'opposizione, dopo le proteste della categoria contro la concorrenza di Uber e lo sciopero rinviato all'ultimo nella settimana della moda. Nessuno poteva immaginare l'aggressione subita la sera prima dal tassista di 68 anni Alfredo Famoso, «Aquila 7», ricoverato in condizioni disperate al Niguarda. Per il centrodestra, quello fissato come terzo punto all'ordine del giorno, dopo l'illustrazione del nuovo regolamento edilizio e le strategie sulle società partecipate è diventato, a maggior ragione, una priorità assoluta. Il consigliere di Fdi Riccardo De Corato ha proposto a inizio seduta di ribaltare l'ordine dei lavori. Favorevoli Forza Italia e Lega, si è astenuto il Nuovo centrodestra, ma la maggioranza ha votato contro. Una scelta che ha acceso le polemiche del centrodestra. Il Carroccio per protesta ha abbandonato l'aula: «Il sindaco - ha protestato il capogruppo leghista Alessandro Morelli - nasconde la testa sotto la sabbia di fronte all'ennesima violenza che colpisce un lavoratore». L'aggressione, ha avvertito De Corato, è avvenuta «non in una zona periferica della città, ma centralissima. Si tratta di episodi ormai continui. Quando si aggredisce qualcuno per una precedenza vuol dire che siamo alla barbarie. Non possiamo far finta di nulla, se succede è gravissimo». Raffaele Grassi, presidente dell'associazione dei tassisti Satam e capogruppo dell'Idv, non ha voluto mettere in difficoltà la maggioranza ma «o se ne parla subito - avverte in aula - o rinviamo a giovedì, non è un dibattito da archiviare in un'ora e mezza».
Fuori dalle polemiche, a inizio seduta il presidente Basilio Rizzo ha espresso «sconcerto, dolore e ansia» a nome del consiglio e dei milanesi «per il nostro concittadino in lotta fra la vita e la morte». Il sindaco Giuliano Pisapia ha fatto visita al Niguarda al tassista in coma, ha parlato a lungo con uno dei fratelli. L'ha definita un'«aggressione tremenda e vergognosa», non ha voluto esprimersi nel merito della vicenda («ci sono accertamenti in corso sulla dinamica dei fatti»), ma «certo è che il tassista - ha puntualizzato - è sceso dalla vettura e in modo del tutto cordiale si è avvicinato alla persona» che è già stata fermata. Ha invitato l'aula a «discutere su questo e sulla vertenza taxi in un momento di serenità, non so se è il caso di fare ora un confronto mosso dall'emotività». Questo «è il momento del cordoglio e non delle possibili strumentalizzazioni» hanno concordato di capigruppo di Sel e Pd. Ma «affrontare subito un problema di sicurezza evidente non vuol dire strumentalizzare, casomai è vergognoso mettere la testa sotto la sabbia» la replica del centrodestra. La discussione alla fine è stata rinviata del tutto a giovedì.
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