Tende, recinzioni divelte e baracche «A Rubattino nuova invasione rom»

Ci risiamo: baracche, tende, reti metalliche divelte. E residenti arrabbiati. Nel quartiere Rubattino torna la protesta dei residenti per la incontrollata presenza di insediamenti irregolari di gruppi nomadi. E torna anche la preoccupazione, ovviamente, per le precarie condizioni di sicurezza e di igiene in cui sono costretti a vivere bambini e donne, nella apparente indifferenza generale, che già troppe volte è stata squarciata da tragedie (vedi incendi) poi definite puntualmente «evitabili».
Le due foto che pubblichiamo sono state scattate da residenti nel quartiere e secondo loro ritraggono le tende alloggiate dentro l'area verde di quello che in zona chiamano il «palazzo di cristallo», vale a dire l'ex capannone Innocenti-Maserati. «Lì dentro stanno costruendo delle baracche - riferiscono nel quartiere - per questo portano dentro i bancali di legno come si vede nelle immagini».
«Questa nuova presenza di insediamenti - spiega il consigliere di zona Gianluca Boari (Nuovo centrodestra) - probabilmente è legata anche allo sgombero dello stabile di via Bistolfi, che era un'altra emergenza del quartiere e che è stato giusto liberare». «Mi segnalano - prosegue Boari - che la fontanella vicino all'area cani del parco di Rubattino viene utilizzata per l'igiene personale di queste persone. E che il laghetto è utilizzato per lavare i panni. La gente è giustamente preoccupata».
In via Rubattino, in un'area ex industriale occupata da un campo irregolare, fu condotto uno sgombero alcuni anni fa. All'alba di un giorno di metà novembre. E fu uno dei più discussi, anche perché poi i nomadi si rifugiarono (o furono condotti da qualche politico) dentro una chiesa in zona Feltre.
«Da anni - aggiunge il consigliere Boari - questo quartiere viene periodicamente invaso, anche perché resta, dal punto di vista urbanistico, un'incompiuta.

In genere queste occupazioni durano pochi giorni, in questo caso si vedono tende e baracche per cui non so se sarà una cosa breve. Vengono anche divelte delle recinzioni che segnalano la proprietà privata ma nessuno interviene. Io chiedo al Comune di continuare con gli sgomberi e di riqualificare tutta l'area».

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