"Terrorizzata: quell'uomo è libero e vuole uccidermi"

L'agente di stazione in preda al panico. I sindacati ad Atm: «Oscurare le cabine del personale»

"Terrorizzata: quell'uomo è libero e vuole uccidermi"

A conti fatti il pugno in faccia resta l'aspetto meno grave, comunque poco coinvolgente dal punto di vista psicologico. Le ha provocato una grossa contusione e tanto dolore fisico, ma per quello c'è rimedio, prima o poi passerà. È il trauma psicologico che non accenna a sparire. E ci vorrà del tempo, ma chissà quanto, difficile dirlo. E comunque alla faccia dei tre giorni di prognosi diagnosticati alla Clinica Città Studi! Lei non ha dubbi: si tratta di paura vera e propria. E anche di qualcosa di più.

«Sono terrorizzata: quell'uomo è a piede libero. Mi ha minacciata di morte, capite? Vedo ancora la rabbia nei suoi occhi. Dopo avermi offesa, mi ha sbraitato in faccia: Se avessi avuto una lama ti avrei infilzata perché sei donna. Ricordo ancora come fosse accaduto pochi attimi fa, mi sono chiusa nella cabina, Se non lo cattureranno in fretta potrebbe cercarmi e riconoscermi...E allora sì che sarebbe un problema!».

Sposata, residente in città, 37anni, in servizio da circa quindici. L'agente di stazione Atm picchiata venerdì mattinada un extracomunitario senza biglietto che ha scavalcato i tornelli all'interno della metropolitana di Loreto (linea uno, la rossa) preferisce non far trapelare nulla di sé, della sua vita privata e persino del suo aspetto fisico. Comprensibile, quanto meno umano. Per lei parla Pasquale Ferri, 35enne coordinatore del trasporto pubblico locale (tpl) per il sindacato. Il sindacalista è un coetaneo della vittima e ha iniziato a lavorare per l'Azienda trasporti milanese quando ha cominciato lei. I due sono più amici che semplici conoscenti

«Siamo costretti a intervenire quando qualcuno supera i tornelli senza titolo di viaggio: la cabina dove stiamo è posta al centro, veniamo riconosciuti subito -spiega Ferri -. Per questo il nostro sindacato chiede ad Atm di oscurare le cabine affinché gli operatori non vengano più riconosciuti. Ma vorremmo anche che aumentassero i presidi di polizia all'interno della metropolitana dove gli utenti che circolano sono migliaia.

E dove sono aumentati i reati, in special modo i furti. Sferrare due pugni in faccia a un pubblico ufficiale, in pieno giorno...Senza contare che giovedì, il giorno prima, in stazione Centrale erano stati aggrediti altri due colleghi sulla linea 2».

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