«Ho visto una ragazza con una specie di bicchierone in mano che sorrideva, dentro un'auto c'erano due persone e avevano tutti un atteggiamento come se stessero festeggiando qualcosa, un atteggiamento quasi ludico». Così un testimone ha raccontato in aula nel processo a carico di Alexander Boettcher gli istanti prima del lancio di acido del 28 dicembre 2014 contro Pietro Barbini, un lancio, ha spiegato ancora il teste, che «a me era sembrato un gavettone d'acqua».
«Nessuno si è reso conto della gravità di quel che stava accadendo», ha spiegato il testimone, Ermanno G., che quel pomeriggio stava passando in via Giulio Carcano in macchina con la moglie. «Ho visto del liquido volare verso destra, non ho visto chi lo lanciava - ha chiarito - ma sulla strada prima avevo visto che c'era una ragazza che sorrideva». Poi il teste ha raccontato anche di aver visto un ragazzo «a torso nudo», probabilmente Barbini che si era tolto i vestiti dopo essere stato colpito dall'acido, «che inseguiva un ragazzo con un cappuccio in testa e lo bloccava». In quel momento, ha aggiunto, «ho pensato ancora, come altri in strada, che fosse una banale lite, che stessero ancora litigando per quel gavettone».
La moglie del testimone ha raccontato che mentre erano in macchina il marito gli disse: «Guarda questi ragazzi che si tirano i gavettoni a dicembre». La donna ha spiegato di aver visto «una ragazza che scappava e due giovani che si inseguivano». Poco prima un investigatore, sempre testimoniando nel processo a carico di Boettcher accusato di una serie di aggressioni, insieme a Martina Levato (lei è a processo con rito abbreviato), aveva spiegato di aver visto Barbini quel pomeriggio «sofferente e col viso corroso», mentre Boettcher «era stato bloccato a terra, ad un certo punto, da una massa di 10-15 persone».
Ieri, in aula, ha testimoniato anche un'amica di Martina. La ragazza ha letto alcuni messagi che Boettcher le avrebbe inviato nell'agosto 2014. «Ciao, sono l'uomo diavolo (...) non contrastare il malvagio (...) a me la vendetta». Ancora, «deve ancora nascere la ragazzina che mi prende in giro» e «occhio per occhio, dente per dente», il broker avrebbe inviato all'amica di Martina anche una foto della «guancia» della bocconiana «scarnificata» con una segno a forma di «A».
Nei mesi precedenti Martina, come ha raccontato la testimone, le aveva mandato una serie di messaggi con «domande insistenti» sul rapporto che la bocconiana aveva avuto con Giuliano Carparelli (che schivò un lancio di acido) l'8 febbraio 2014 in una discoteca di Milano. Per la teste, infatti, Martina in quel periodo «si sentiva in colpa» e Alex le aveva chiesto di fornirgli tutti i dettagli delle sue relazioni con altri e informazioni sulle persone con cui aveva avuto rapporti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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