Le tifoserie delle primarie La fede (politica) è fragile

Balzani ha già strappato supporter all'assessore Majorino Arancioni divisi tra Sala e vicesindaco, Sel è spaccata in tre

Chiara CampoLa fede politica in tempi di primarie? Molto più fragile di quella calcistica. Nel giro di una settimana si può passare dall'una all'altra tifoseria mantenendo l'aplomb. Ne sa qualcosa l'assessore Pd Pierfrancesco Majorino, primo a candidarsi e a raccogliere le firme: con la discesa in campo del vicesindaco Francesca Balzani a metà dicembre ha perso parecchi supporter schierati con lui da luglio. Resistono convinti al suo fianco il consigliere regionale Onorio Rosati, Matteo Mangili (rappresentante della SinistraDem nella segreteria del Pd), l'ex segretario provinciale del Pd Francesco Cornelli, il deputato Francesco Laforgia, i consiglieri comunali Pd Alessandro Giungi e David Gentili. Hanno già firmato una lettera per chiedergli di ritirarsi e fare ticket con la Balzani invece il capogruppo Pd Lamberto Bertolè, i consiglieri Paola Bocci e Carlo Monguzzi, esponenti vicini all'architetto ed ex assessore Stefano Boeri che è anche il primo firmatario per la candidatura della vicesindaco «sponsorizzata» da Giuliano Pisapia. Se la vice non ha il sostegno di nessun collega e almeno 7 esponenti della giunta Pisapia tifano il manager Expo Giuseppe Sala, Majorino può contare sull'assessore alla Cultura Filippo Del Corno. Teoricamente Sel, a partire dalla coordinatrice Anita Pirovano, si è schierata mesi fa con Majorino, ma anche in questo caso l'arrivo della Balzani ha scatenato un terremoto. Il partito di Vendola attende un patto tra i due entro il 12 gennaio (termine per depositare le candidature), se non sarà possibile contrapporre un'alternativa forte a Sala, potrebbe scattare il liberi tutti. Mirko Mazzali e Luca Gibillini, capogruppo e consigliere comunale di Sel, in questi giorni hanno già fatto uscite pubbliche al fianco della Balzani. Tra i volti noti in campo per Majorino. Alessanra Kustermann, Massimo Recalcati, Francesca Vecchioni, Irene Bernardini.La vicesindaco ha sciolto le truppe arancioni. La presidente del Movimento civico Milano Lucia Castellano (anche capogruppo in Regione della lista Ambrosoli) ha firmato per lei, idem il coordinatore dei comitati civici Paolo Limonta, mentre Umberto Ambrosoli sarà il presidente del comitato per Sala sindaco e lavora già al programma di mister Expo l'assessore Franco D'Alfonso che nel 2011 si definì l'«ideologo arancione». Se la Balzani può contare su parecchi volti noti (da Gad Lerner a Nando Dalla Chiesa, Gherardo Colombo, Benedetta Tobagi) e sulla leader Cgil Susanna Camusso, oltre a D'Alfonso altri 6 assessori sono al fianco di Sala (Rozza, Granelli, Maran, Benelli, Bisconti e la Tajani che ha incassato la scomunica di Sel). E sul carro del manager c'è un buon pezzo del Pd, dal ministro Maurizio Martina alla deputata Lia Quartapelle ai (non dichiarati) segretari renziani Alessandro Alfieri e Pietro Bussolati.

Nel foyer del teatro Parenti dove ha lanciato il logo e lo slogan della campagna («Noi, Milano») c'erano (tra gli altri) Patrizia Toia, Bruno Tabacci, l'ex vicesindaco Maria Grazia Guida, Ivan Scalfarotto, Gianni Confalonieri, i consiglieri Pd Anna Scavuzzo, Rosaria Iardino, Francesco De Lisi. Si è schierato con lui Enrico Marcora, fondatore del Centro Popolare Lombardo. E Sala ha raccolto in queste settimane gli endorsement di Marco Tronchetti Provera, Davide Oldani, Demetrio Albertini.

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