Sabrina Cottone
Se Milano vuole veramente diventare una piazza finanziaria internazionale, anche i simboli hanno la loro importanza. Al Toro di Wall Street non possiamo contrapporre il «dito medio» di piazza Affari. A sollevare il caso su Affari italiani è Fabrizio Barini del Pd, analista finanziario, supporter della campagna di Giuseppe Sala, originario di Novara ma candidato (non eletto) al consiglio comunale di Milano. E poco importa che quel «dito medio» sia di Maurizio Cattelan, acclamato artista contemporaneo autore di numerose opere estremamente provocatorie: per restare in città, i tre bambini impiccati a un albero di piazza XXIV Maggio, a un passo dai Navigli, nel 2004, per l'orrore di molti (un milanese si ferì cercando di tirare giù i manichini) e la fascinazione di alcuni.
Il digitus impudicus, come lo chiamavano gli antichi, il dito medio sollevato di cui chiunque conosce il significato poco gentile, paradossalmente si chiama L.O.V.E (Libertà, Odio, Vendetta, Eternità) e risale al 2010. Dovrebbe essere una condanna del mondo della finanza nel cuore di piazza Affari, scalpellato per sfidare Palazzo Mezzanotte (architettura fascista anch'essa nel mirino dell'autore), un tempo sede di tumultuose contrattazioni di Borsa, oggi triste ricordo di un passato che fu, allietato solo da qualche convegno o evento internazionale a sfondo economico.
Nell'era della Brexit, se Milano punta a ospitare l'Eba, l'Autorità bancaria europea, che oggi ha sede a Londra ma che dovrà al più presto cambiare indirizzo, forse gli undici metri di marmo choc firmati Cattelan che svettano su un piedistallo non sono il miglior biglietto da visita. E un invito col medio sollevato forse non è il sogno di analisti finanziari, traders e banche d'affari presenti a Londra che, dopo l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue, sono in cerca di un'alternativa alla City. La polemica era esplosa subito, alla nascita dell'opera, al punto che la Consob aveva minacciato di non tener più lì l'assemblea annuale. Quel gesto, che nonostante la differenza tra le lingue dei segni, riconoscono anche i giapponesi, tiene lontano il mondo della finanza, l'accusa di allora.
Il recente appello di Barini al sindaco è arrivato quando Sala ha chiesto la sospensione della Tobin Tax per attrarre gli investimenti in uscita dal Regno Unito. «Una proposta che condivido e che consentirebbe di rendere il mercato italiano dei capitali finalmente competitivo» dice Barini, che propone di accoppiare la rimozione del Dito. Un ballon d'essai per vedere l'effetto che fa?
Il sindaco risponde con un no comment.
Ma se i fuochi della finanza divampassero sulla vecchia offesa di tanti milanesi, l'eterna disputa sui confini dell'arte potrebbe riaprirsi e il dito medio di Cattelan rischierebbe di essere sconfitto dalla crisi economica. E da una Milano in cerca di nuovi simboli d'ottimismo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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