«Trasporti in tilt? Incazzato con Renzi ne risponderà lui»

Vigili e collegamenti a rischio senza fondi Così Pisapia mette nel mirino il governo

«Trasporti in tilt? Incazzato con Renzi ne risponderà lui»

Non ci gira intorno. «Siamo incazzati». Il ruolo di capopopolo della sinistra ha rinvigorito il sindaco. Da una settimana ha annunciato di voler riunire il Pd di Renzi e Sel, ma da allora non fa che tirare cannonate contro il premer. Questa volta il terreno di scontro è Expo. Intervenendo ieri alla festa del Fatto quotidiano a Marinda di Pietrasanta, Giuliano Pisapia ha lanciato l'allarme disagi per il trasporto pubblico e i controlli dei vigili nei sei mesi dell'Esposizione. «Siamo preparati ma anche incazzati - ha detto - noi crediamo di averci messo il massimo possibile, in una città in cui i bisogni sono triplicati e ci sono continui tagli agli enti locali, ma abbiamo chiesto che sugli straordinari dei lavoratori Atm, che dovranno garantire il servizio anche fino alle 2-3 di notte, e sulla polizia municipale ci sia un intervento del governo». Un intervento quantificato in circa 45 milioni di euro, con allegata la richiesta di deroga almeno per Milano, nel 2015, al tetto degli straordinari imposto a tutte le pubbliche amministrazioni. Molte dichiarazioni d'intenti dal premier Renzi, nessun atto concreto ad oggi. E i tempi per poter assumere e formare i macchinisti che dovranno guidare quasi non stop le metropolitane sono strettissimi (i corsi durano circa sei mesi). La minaccia: «Se arrivano questi soldi posso garantire, altrimenti ognuno si assumerà le proprie responsabilità». Alle prime proteste per i disservizi, Palazzo Marino sarà pronta a fare lo scaricabarile. Altro che ponte tra Pd e Sel: siamo ai patti chiari e amicizia lunga. Il governo, rincara la dose, non può dire che è un evento nazionale e poi tirarsi indietro quando c'è da aprire le borse».

Su Expo Pisapia si gioca il prossimo mandato. La sinistra e i comitati d'area hanno osteggiato dall'inizio la candidatura di Milano, fortemente voluta e guadagnata dall'ex sindaco Moratti. L'avvocato snocciola i dati delle attese - i 20 milioni di visitatori previsti, il miliardo di investimento straniero e i 400 milioni di partner privati già investiti, i 200mila posti di lavoro che verranno creati intorno all'evento, di cui 89mila solo nel settore del turismo - ma non vuole rischiare di metterci fino in fondo la faccia. «Era necessario fare l'Expo? Non lo so. Io l'ho ereditato e lo voglio valorizzare». Si smarca invece dalle proteste dei comitati No Expo contro le Vie d'acqua: «Il progetto iniziale era bellissimo, con canali che partivano dalla Darsena e arrivavano al sito, con una pista ciclabile di fianco. Nel momento in cui si è ridimensionato il progetto ci sono state proteste che secondo me non hanno valutato il complesso dell'opera ma solo le parti invasive». Tra i promotori delle proteste, per dire, c'era il consigliere ambientalista del Pd Carlo Monguzzi.

Sul palco ieri oltre al commissario Expo Giuseppe Sala c'era l'ex pm e leader Idv Antonio Di Pietro. «Ho pensato di candidarmi sindaco di Milano - ha buttato lì - ma sentendo Pisapia ci devo pensare un pò».

Il sindaco ha ripetuto invece di non avere (almeno a parole) un'ambizione politica nazionale perchè è «concentrato su Expo, città metropolitana» ma ha anche svelato di avere «rifiutato due volte l'incarico di ministro della Giustizia». Non c'è due senza tre? Di Pietro scherzando gli ha consigliato di levarsi dalle scatole a Milano: «Facciamo così, tu fai il ministro e io il sindaco». Di male in peggio?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica