Decisamente si sono fatti trasportare dalla devozione i tre fratelli boliviani che si sono azzuffati per il possesso di una statua della madonna. Un lite in piene regola interrotta dagli agenti di una volante che, anziché proporre la divisione in due della sacra immagine come fece Salomone per il figlio conteso, hanno ascoltato le parti e sentenziato che l'oggetto del contendere fosse concesso alla sorella più piccola che con la sua pretesa aveva fatto nascere la disputa.
La chiamata al 113 arriva l'altra notte alle due passate, da una delle parti in causa, per sedare una furiosa discussione, condita anche da spinte e qualche schiaffone, scoppiata in un appartamento di via Paolo Maspero, tra piazzale Cuoco e viale Molise. Maria Cristina, 23 anni, aveva infatti deciso di lasciare i due fratelli, un po' perché aveva un bimba di due anni e finalmente aveva deciso di andare e vivere con il compagno, un po' perché i rapporti tra i tre si erano un po' deteriorati. Negli ultimi giorni aveva dunque completato il trasloco e l'altra sera era passata in via Maspero per portar via l'ultima sua proprietà: una pesante statua di bronzo, alta poco meno di un metro, raffigurante la Madonna. Quale esattamente, non è però dato da saperlo.
La giovane trova però la dura opposizione dei fratelli, Miriam, 33 anni e Jalberto Ricardo, 41 anni. Nonostante l'argomento «sacro», la discussione è subito trascesa, sono volate parole grosse, spinte e pure qualche ma rovescio. Maria Cristina, convinta delle sue buone ragioni ha così chiamato la polizia. Di fronte agli agenti ha reclamato la proprietà del bronzo invitando i fratelli ad ammetterlo.
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