«Ho avuto paura, la sensazione di non essere assolutamente protetto dallo Stato». Una notte da incubo ieri al parco delle Cave per Roberto Mezzadri, presidente dell'associazione Shadow Arcery Team. Non nasconde che la mente è tornato al '98, quando gli spacciatori gli spararono addosso e per otto mesi gli fu assegnata la scorta. Una brutta storia, superata lentamente ma che per qualche ora gli è sembrato di rivivere. Da mesi le associazioni che operano all'interno del polmone verde in zona Baggio denunciano intrusioni notturne, danneggiamenti, furti persino di pavoni, galline, pesci. «Siamo esasperati» ripetono da tempo, iniziano a considerare anche la fuga in aree più sicure. Ieri, tre incursioni in una notte. La prima proprio nella sede del tiro con l'arco, presente nel parco da diciassette anni. All'una e trenta suona l'allarme, «in tre minuti e mezzo arriviamo sul posto, quasi insieme alla polizia». Tanto è bastato ai balordi per distruggere il sistema antifurto, tre sirene e due sensori. «C' poco da rubare nell'associazione, tavoli e sedie, qualche bottiglia - si sfoga Mezzadri -, ma a noi costa migliaia di euro sostituire gli allarmi e ovviamente ci danneggiano prima quelli per potersi intrufolare le notti successive se non ci attrezziamo immediatamente». Un altro furto con scasso a settembre è costato almeno 10mila euro. In tre, decidono di rimanere a presidiare la sede. Alle 2.15, scatta la sirena presso la sede dei Bersaglieri, poco distante. La polizia era ancora sul posto, si precipita ma i vandali - si sospetta i rumeni che hanno occupato l'ex gasometro o ai nomadi che hanno allestito una baraccopoli in fondo a via Quarti -, sono riusciti a fuggire. Nel mirino la sede dei Bersaglieri, hanno cercato di disattivare gli allarmi.
Alle 4, quando le forze dell'ordine se ne sono già andate, «sentiamo delle picconate provenire dalla sede della Cava Aurora, a circa trecento metri da noi - racconta il presidente degli arcieri -. Sono stati momenti di panico, e se fossero stati armati?». In 5 minuti torna la polizia ma il danno è fatto: vetri rotti, divelta una parte del tetto. Oggi i rappresentanti delle associazioni incontreranno i dirigenti del Commissariato Lorenteggio, ma «intanto ci passeremo la notte in sede per evitare visite.
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