«Invitiamo tutti a non usare l'auto, ma mezzi pubblici, biciclette e sharing, e ad abbassare il riscaldamento, utilizzando bene le valvole dei termosifoni. È per la nostra salute». L'appello di Marco Granelli, assessore a Mobilità e Ambiente, è arrivato nel pieno del giorno di Natale. Come ogni lunedì, nonostante il giorno di festa, le centraline hanno fatto il proprio lavoro e rilevato lo sforamento dei valori di PM10, le particelle più piccole di particolato che, proprio per le dimensioni, superano lo sbarramento del naso e del primo tratto dell'apparato respiratorio, fino a raggiungere i bronchi. Sei giorni consecutivi oltre i limiti. Così sono scattate le misure antismog di primo livello.
Adesso bisognerà attendere domani, giovedì, per vedere se limiti al riscaldamento e blocco ai veicoli più inquinanti potranno essere revocati. Le prime timide pioggerelline sono arrivate e a Milano, se le centraline del PM10 di Pascal e Senato rilevano 62 milligrammi al metro cubo (su un valore limite di 50), la media provinciale (sulla quale si basa il protocollo) è di 57,7, mentre a Monza, come altrove, è già sotto 50. Sono attese perturbazioni e si può sperare in un abbassamento dei valori.
Ecco le misure in atto almeno fino a domani. Il blocco della circolazione di auto diesel fino a euro 4 dalle 8,30 alle 18,30; blocco della circolazione di veicoli merci diesel fino a euro 3 dalle 8,30 alle 12,30; abbassamento delle temperature massime a 19 gradi in tutti gli edifici tranne ospedali, case di cura, scuole, impianti sportivi; divieto di utilizzo stufette a biomassa legnosa fino a classe 3; divieto di accensione e utilizzo di fuochi di qualsiasi tipo; divieto di sbandamento liquami biologici.
Limitazioni interessano la Lombardia intera, tranne Brescia e Sondrio. Fanno notare dall'Arpa che la situazione è migliorata rispetto a dieci anni fa, quando i giorni incriminati erano oltre 200: «Quest'anno siamo a 95 giorni di superamento della soglia di Pm10 dall'inizio dell'anno. Ma nel 2006 a Milano i giorni di sforamento sono stati 149, nel 2007 132, nel 2008 111. E quest'anno hanno giocato a sfavore la siccità e le condizioni meteo. Se un tempo ci capitava di vivere come in una stanza senza finestre per sei mesi all'anno, adesso sopportiamo questa condizione per due mesi».
Consolarsi non è semplice, se si pensa che i parametri Ue sono superiori a quelli che possono garantire una condizione salubre dell'aria e che la nostra sensibilità alla qualità dell'ambiente è aumentata.
D'altra parte, le misure strutturali dell'ultimo decennio hanno fatto la propria parte.Ogni lunedì e giovedì, in base alla delibera regionale, si validano i dati. Così domani, giovedì, se almeno due giorni saranno rientrati nella norma, si rientra nella normalità.
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