Antonio Ruzzo
Dopo Rio, dopo la delusione e quella scivolata che gli è costata una frattura doppia alla clavicola, Vincenzo Nibali è tornato in sella. É tornato al lavoro, che per lui è pedalare. E così gli viene facile suggerirlo anche agli altri: «Anch'io vado al lavoro in bicicletta!» è la nuova campagna della Fiab, la Federazione amici della bicicletta, che vede il campione azzurro, ultimo vincitore del Giro d'Italia sorridere sul web e sui social con la maglia del suo vecchio team, per invitare tutti nelle città (e non solo) ad andare in ufficio in bici in occasione della 3^ Giornata Nazionale del «BikeToWork» di venerdì 16 settembre.
«Ho aderito con entusiasmo all'iniziativa BikeToWork- spiega il capitano della Barhain-Merida- e sono felice di essere accanto a Fiab nell'invitare e, spero, convincere, tante persone a provare almeno una volta ad andare al lavoro in bicicletta. Scopriranno certamente che anche nei tragitti quotidiani la bici è un mezzo piacevole, veloce e sostenibile, così come lo è nel tempo libero e nello sport».
E' il terzo anno per questa campagna partita da Milano e che questa volta coinvolgerà moltissime altre città italiane tra cui Torino e Roma. «Siamo orgogliosi di avere al nostro fianco un campione come Vincenzo Nibali su un tema così importante per le nostre città e per la nostra salute - spiega Giulietta Pagliaccio, presidente Fiab - Cambiare il modello culturale di mobilità adoperando la bici negli spostamenti quotidiani è una grande sfida, che porta con sé enormi vantaggi come la riduzione del traffico, il miglioramento della qualità dell'aria, un maggiore benessere psico-fisico e, di conseguenza, risparmi per tutta la collettività. Un traguardo che vogliamo raggiungere anche con il sostegno di chi, come Vincenzo, usa la bicicletta per sfide davvero grandi».
BikeToWork è anche una sfida, un «Bike challenge» gratuito rivolta alle aziende, ai loro dipendenti e collaboratori che, fino al 31 ottobre, potranno cercare di vincere i premi in palio «mettendo in sella» più colleghi possibili. Lo scorso anno, la prima edizione italiana della Bike Challenge, circoscritta all'area di Milano, ha coinvolto ben 92 imprese e oltre 2.000 persone, per un totale di 300.000 km in bicicletta tra casa e lavoro nell'arco di un mese e mezzo (per iscrizioni e maggiori info www.biketowork.it).
Non solo, al centro delle iniziative che caratterizzeranno la settimana europea della mobilità c'è sempre la sicurezza dei ciclisti, che con in furti di bici, sono uno dei problemi più sentiti da chi pedala. Iniziative che vanno dall'educazione stradale, alle campagne di sensibilizzazione che negli anni passati hanno portato a passi in avanti fondamentali come la storica battaglia promossa attivamente dalla Federazione che ha portato il Parlamento a riconoscere la copertura assicurativa Inail nel tragitto casa-lavoro anche per chi lo compie a bordo della bicicletta. Per le aziende che pedalareanno di più, che adottano politiche che incentivano l'uso della bicicletta e che renderanno le proprie sedi accoglienti per i ciclisti arriverà la certificazione bike-friendly.
«I numeri di chi quotidianamente usa la bici per andare al lavoro sono in aumento- spiegano alla Fiab- Ed è un segnale di come la bici stia stia diventando un mezzo non solo un mezzo per far sport e il tempo libero ma anche mezzo di trasporto».
la conferma arriva dal rapporto di Confartigianato: nel 2015 sono stati 743.000 gli italiani, con una maggiore intensità tra i 45 e i 64 anni, che hanno scelto la bicicletta per andare al lavoro, con un aumento di 32.000 persone (+4,5%) rispetto al 2010.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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