Ancora segnalazioni, ancora degrado, ancora in via Arrighi, dove un'area è abbandonata e in balìa delle occupazioni abusive. La denuncia arriva dall'assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano. «Nei giorni delle feste, nel cuore del quartiere di Lambrate - racconta - i cittadini residenti mi segnalano il verificarsi di una situazione del tutto intollerabile e potenzialmente molto pericolosa che si protrae ormai da troppo tempo. Da diversi mesi, infatti, l'area abbandonata di via Arrighi 18 è abusivamente occupata come dimostrano le immagini prodotte dai residenti stessi e da Lambrate Informa».
De Corato da ex vicesindaco e assessore comunale alla Sicurezza resta attentissimo alle vicende di Milano, e delle periferie di Milano. E chiede un intervento risoluto. «Sono molte le ragioni che ci portano a chiedere uno sgombero immediato - dice - serve anzitutto un intervento di messa in sicurezza e pulizia dell'area, agendo nei confronti della proprietà ed intimando loro gli opportuni interventi». «Ci sono inoltre - racconta ancora l'assessore - decine di bombole di gas, non si può sapere se piene o vuote, lasciate qua e là all'interno delle stanze occupate. Ci sarebbe anche una diffusa presenza di amianto in condizioni precarie, e sappiamo tutti che la dispersione delle fibre di questo materiale è altamente cancerogena e pericolosa per la salute dei cittadini milanesi».
«In zona Lambrate - prosegue De Corato - è necessario anche un maggiore controllo del territorio, i residenti sono comprensibilmente stremati e indignati per un caso oggettivamente deplorevole, indegno di una metropoli come Milano».
Lambrate è uno dei quartieri più in sofferenza, per il sovrapporsi di vari problemi legati a fenomeni di abusivismo e degrado. L'ultima cosa che serviva è una nuova polveriera pronta a esplodere.
Ed ecco l'appello di De Corato:«Chiedo che Comune, forze dell'ordine, autorità di pubblica sicurezza e sanitarie provvedano immediatamente ad intervenire con celerità per debellare questo potenziale rischio per l'incolumità pubblica e per il quartiere. Cosa che, ahimè, il Comune avrebbe dovuto fare già da tempo, visto che le prime segnalazioni risalgono ormai a più di due anni fa».
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