Universitari (e vegani) In 800 fanno la coda per 15 posti McDonald's

La multinazionale del panino cerca nuovi dipendenti Alle selezioni molti ragazzi con il sogno di un contratto

Maria Sorbi

Giulia ha 22 anni e sta preparando l'esame di lingua latina. Frequenta la facoltà di Lettere antiche alla Statale e sogna di fare la giornalista. «Ma nel frattempo vorrei trovare un lavoretto, giusto per contribuire alle tasse universitarie e cominciare a guadagnare qualcosa».

Lei, assieme alla sua amica-da-sempre Emily, è in coda nel parcheggio di Lainate per i colloqui organizzati da McDonald's. In palio ci sono quindici posti di lavoro. In lizza 800 aspiranti, tutti giovanissimi, italiani e disposti a tutto pur di avere un contratto con un minimo di garanzie. «Io sono stata sempre pagata in nero, non ne posso più - si lamenta Alessia, 21 anni, di Solaro - Nei ristoranti pagano in contanti, in altri posti utilizzano i voucher perché conviene. Sì, conviene a loro, non a me. Per questo sogno un rapporto di lavoro un po' più regolare». E pazienza se i turni da McDonald's sono pesanti, pazienza se dovrà lavorare anche il sabato sera. L'idea di firmare un contratto la elettrizza. E quando viene a sapere che lo stipendio mensile è di 1.400 euro lordi (per 20 ore alla settimana di apprendistato) non crede ai suoi occhi. «Mai vista una cifra del genere».

In coda c'è anche Sonia, 25 anni, che ammette: «Se mi prendono, giuro che metterò da parte il mio progetto di diventare vegana. Quello può aspettare, un lavoro sicuro, almeno per qualche mese, no». Marco, 24 anni, sta frequentando un corso di formazione per diventare fotografo e cerca un po' di liquidità, almeno per pagarsi spese e vacanze. Luca, 21 anni, sogna invece di diventare avvocato. A breve dovrà sostenere l'esame di Diritto costituzionale. E mentre si destreggia tra i libri, spera di mettere in tasca qualche soldo. «Per i turni, non c'è problema, mi organizzerò». Qualcuno ha le idee chiare e i sogni per il proprio futuro ben stretti in mano. Qualcun altro è più rassegnato e vive un po' più alla giornata. «Ho lavorato come baby sitter, come cameriera, come commessa. Ma non ho mai guadagnato granché» sostiene Patricia. Per lei un posto dietro al bancone di McDonald's rappresenta un salto di qualità enorme, dopo un curriculum di lavori pagati a ore, ovviamente in nero e senza uno straccio di contributi. Anche Ivan punta tutto su quel bancone. Ha 21 anni e la maturità scientifica. «Ho già lavorato, un mese, lo scorso dicembre. Ma non trovo nulla. Guardo ogni giorno gli annunci di lavoro su Internet e faccio parecchi colloqui ma in giro ci sono poche occasioni».

E alla fine poter indossare la divisa con la emme gialla sul taschino diventa «una della poche garanzie per noi ragazzi che iniziamo a lavorare». La voglia di fare non manca, anche se si tratta di un lavoro pesante, anche se la sera si torna a casa con l'odore di patatine fritte addosso, anche se si deve stare parecchio in piedi e rispettare il «protocollo».

«Lavorare da McDonald's - spiega il direttore delle risorse umane di McDonald's Italia, Stefano Dedola - è un'esperienza molto formativa per i giovani. Anche per quelli che magari un giorno diventeranno medici. Imparano a lavorare in squadra, a gestire i turni, a rapportarsi con i clienti, a mettersi alla prova».

La squadra dei quindici giovani selezionati da lunedì seguirà un breve corso di formazione e dal 14 aprile sarà dietro al bancone del nuovo fast food del centro commerciale di Lainate. La multinazionale dà una garanzia: la meritocrazia.

«A tutti sono offerte le stesse opportunità e gli stessi strumenti formativi e professionali, a studenti al primo impiego, mamme lavoratrici e stranieri».

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