Un uomo forte anche grazie alle sue debolezze

di Luca Doninelli

Diceva Sofocle che, prima di definire felice un uomo, occorre attendere che il suo cammino sulla terra sia concluso. L'immenso poeta greco conosceva bene le voragini che possono spalancarsi sotto i piedi dell'uomo più giusto di questo mondo, un istante prima che la morte venga a ghermirlo, così come i soprassalti di speranza che possono aprire porte luminose anche al termine di una vita stentata.
E' così che i bravi insegnanti ci hanno trasmesso l'idea dell'uomo come l'ha formata la nostra grande civiltà. Il destino del cardinale Carlo Maria Martini ne disegna il profilo umano, la statura.
Quando salì sulla cattedra ambrosiana era noto soprattutto per le sue qualità di studioso dei testi sacri, e ci fu chi si domandò se, mentre Milano si trovava ancora nella morsa del terrorismo, uno studioso della Bibbia costituisse la scelta migliore. Ma Martini obbedì, abbandonando i suoi amati studi e accettando la volontà di Dio, spesso così lontana da quella umana. Non dobbiamo sottovalutare questa disponibilità umile in un uomo che non ha mai dato importanza al potere.

Sorprendentemente, senza ostentare sicurezze esagerate, Martini seppe trovare la via per parlare anche a coloro che sembravano non disposti ad ascoltare le parole della Chiesa. Fino a quel grande giorno, nel 1984, in cui il rappresentante di una formazione terroristica di sinistra gli consegnò le armi in possesso del gruppo.(...)

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica