Utilizzavano 2.100 lavoratori irregolari: cooperative nei guaiTorna il «caporalato»

Si servivano della manodopera di oltre 2.100 lavoratori irregolari, per fornire servizi di catering e facchinaggio in occasione di sfilate di moda, concerti, fiere ed importanti eventi sportivi nel Nord Italia e all'estero, rendendosi responsabili di un'evasione fiscale da 70 milioni di euro. Per questo sono state denunciate dalla Guardia di finanza di Gallarate (Varese) 14 persone, tra prestanome e amministratori di nove cooperative con sede a Milano tutte riconducibili a figure leader del settore del catering e del reclutamento di personale per lavori occasionali.
Nell'ambito dell'inchiesta, coordinata dalle Procure di Busto Arsizio e Milano, sono stati sequestrati alle società immobili, gioielli, auto, denaro e quote societarie per un valore di circa 3,5 milioni di euro. Secondo quanto è emerso dalle indagini, partite anche grazie a un articolo pubblicato su un giornale locale, le cooperative si servivano di referenti sul territorio che reclutavano persone in difficili condizioni economiche da impiegare in nero come camerieri o facchini. I «caporali» trattenevano una parte dei loro compensi, pari a circa due euro su uno stipendio medio di 12 euro all'ora, e pretendevano dai lavoratori denaro in cambio dell'impegno a richiamarli.

È risultato che le cooperative avrebbero sottratto al fisco oltre 70 milioni di euro, tra basi imponibili, Iva e ritenute non versate ai dipendenti. Le persone denunciate sono accusate di reati fiscali, riciclaggio e intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

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