Un pubblico dipendente, mandato all'estero per alcuni mesi per motivi di lavoro, si è visto arrivare una bolletta per il traffico dati del proprio cellulare di 112mila euro. Si è girato e rigirato tra le mani quella bolletta, si è detto: «Avrò letto male», saranno solo 112 euro». Ma quei tre zeri in più non erano frutto di fantasia. Inizialmente ha pensato a un equivoco. I colleghi hanno anche azzardato le ipotesi più maligne: «Ti sarai messo a scaricare film tutta la notte» oppure «Vedi cosa succede a chattare di continuo?».
In realtà è emerso che, inavvertitamente, il telefono rimaneva collegato alla rete Internet 24 ore su 24, producendo enormi volumi di traffico dati. A raccontare la vicenda è Maurizio Gussoni, membro del Corecom. I funzionari del comitato regionale per le comunicazioni, dopo aver contattato il gestore telefonico, nel corso dell'udienza «hanno applicato la delibera dell'Agcom che prevede l'obbligo a carico del gestore di avvertire il proprio cliente quando il traffico supera i 150 euro al fine di ottenerne l'autorizzazione a continuare. Questo, nel nostro caso, non era stato fatto. Quindi il traffico che il ricorrente ha dovuto onorare è stato solo quello al di sotto della soglia prevista dalla delibera».
Alla fine l'utente ha saldato il proprio debito con il gestore versando una cifra inferiore agli 800 euro. «In qualità di membro del Corecom Lombardia, del quale faccio parte da molti anni - afferma Gussoni -,non posso che essere orgoglioso di risultati così positivi per i cittadini». In effetti la sentenza crea un precedente non indifferente. E mette in guardia chi usa il telefonino all'estero. Se non si vede arrivare il messaggino che avvisa: «Hai superato i 150 euro di traffico», allora è il caso di controllare le funzioni del cellulare, magari attive senza che ce ne si sia mai accorti.
«Vedere risolto, nel giro di pochi mesi, un problema di questo livello - commenta Gussoni - che avrebbe potuto rovinare una famiglia, fa capire quanto bene siano stati spesi il tempo, gli sforzi e le risorse che sono state indirizzate verso il Corecom. Un organo che, per sua natura, nasce proprio per essere a disposizione di tutti i cittadini».
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