Cristina Bassi
«L'11 settembre nessun bambino rimarrà a casa» in Lombardia. La Regione mette a punto e comunica il percorso che dovranno seguire le famiglie dei bimbi vaccinati, e soprattutto di quelli non vaccinati, alla partenza dell'anno scolastico. Le mosse per attuare il decreto del ministro della Salute Beatrice Lorenzin sull'obbligo vaccinale degli alunni sono state descritte dall'assessore al Welfare Giulio Gallera. E saranno incluse in una delibera annunciata per lunedì 4 settembre.
Il punto chiave: le famiglie che il 10 settembre risulteranno ancora inadempienti all'obbligo, per disattenzione o resistenze, avranno 40 giorni di tempo per mettersi in regola. Poi rischieranno l'esclusione dei propri figli dagli asili nino e, probabilmente, anche dalle scuole dell'infanzia. Sono appunto le regioni a doversi occupare dell'attuazione della norma, almeno per le strutture scolastiche di loro competenza. In Lombardia quindi se entro il 10 settembre una famiglia non avrà presentato il certificato o l'autocertificazione previsti, entrerà nella fase transitoria. Il bambino sarà comunque ammesso a scuola. Nel frattempo però, nei successivi dieci giorni, l'istituto compilerà un elenco di tutti gli alunni con i dati vaccinali. L'elenco sarà inviato all'Ats, che farà partire le verifiche ed entro ulteriori 15 giorni contatterà chi non è in regola per un «colloquio informativo singolo». Il tempo per recuperare la mancanza scadrà nei 15 giorni successivi, entro cui dovranno essere fatte le vaccinazioni. «Non si tratterà di un'azione draconiana», assicura Gallera. I bambini che scaduti i 40 giorni non avranno fatto le iniezioni richieste verranno esclusi dalle aule. Toccherà ai dirigenti degli istituti far rispettare il divieto. «Il nostro modello - conclude l'assessore regionale - è quello più sicuro e che garantisce più velocità e meno disagi». Scettica l'assessore comunale all'Educazione e vicesindaco Anna Scavuzzo: «Sono curiosa di leggere il provvedimento promesso per lunedì dalla giunta regionale».
La Regione ha competenza totale per gli asili nido. Per le scuole dell'infanzia, per lo più comunali, servirà invece un'adesione esplicita degli enti al piano regionale. Diversa la procedura per gli alunni delle scuole dell'obbligo, per cui la legge prevede non l'esclusione ma multe fino a 500 euro. Gallera definisce «non trascurabile» il numero dei bambini lombardi non vaccinati. Ma gestibile «con tranquillità». Per i nidi, cui sono iscritti circa un terzo dei bambini censiti (cioè 165.100), quelli non in regola con il vaccino esavalente sono il 5,1% per cento. Pari a 8.958. Mentre quelli non immunizzati con il trivalente (morbillo-parotite-rosolia) sono 10.840, cioè il 6,2 per cento. Le suole dell'infanzia, frequentate dai nati tra il 2012 e il 2014, hanno invece 269.903 iscritti, di cui il 5,6 per cento non è coperto dall'esavalente (15.
020) e il 7,5 per cento dal trivalente (20.243). Infine la scuola primaria: su 1 milione e 56mila tra bambini e ragazzi, ne mancano all'anagrafe vaccinale lombarda 80.120 per l'esavalente (7,6%) e 98.875 per il trivalente (9,4%).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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