Il 9 settembre l'Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo eseguirà brani da «Lo Schiaccianoci» diretta da Yuri Termicanov, il 17 sarà la volta dell'Orchestra Filarmonica Ceca con Smetana e Dvorak, mentre il 21 saranno le melodie di Beethoven a inondare il teatro degli Arcimboldi. I biglietti per i concerti, che rientrano nel programma di «Mito», sono già in vendita. Ma, diverse sono le perplessità: il teatro è chiuso da tre mesi, in attesa che il Comune decida chi lo gestirà nei prossimi sei anni. Cosa aspetta Palazzo Marino?
Diverse sono le incognite che incombono come una spada di Damocle sul bando: ancora non si sa chi sia il vincitore. Due i partecipanti, su cinque che avevano mostrato interesse a concorrere: sul bando è piombato il ricorso al Tar da parte del gruppo Cabassi che ha rinunciato a partecipare (aveva effettuato il sopralluogo in teatro requisito fondamentale per poter presentare domanda) perché i termini del bando non erano chiari.
Bene, il Comune avrebbe dovuto assegnare la gara ormai due mesi fa. La prima scadenza fissata al 12 maggio era stata rinviata al 26, poi è arrivata l'impugnazione al tribunale amministrativo che avrebbe dovuto riunirsi il 25 giugno, avrebbe perché la data dell'udienza per decidere sulla bontà del documento e sull'eventuale sospensiva della gara, è slittata al 10 luglio. Gli uffici di Palazzo Marino hanno quindi deciso di aspettare il pronunciamento del Tar.
E qui si apre un pericoloso bivio: se il Tar decidesse di annullare la gara non si farebbe mai in tempo ad assegnare la gestione per settembre. Non solo, Palazzo Marino potrebbe ricorrere al Consiglio di Stato. Scivolando così ben oltre settembre. Se, invece, il Tar rigettasse il ricorso, i Cabassi potrebbero impugnare la sentenza davanti al Consiglio di Stato. Con gli inevitabili ritardi conseguenti.
«È assolutamente vergognoso il modo in cui Pisapia e la sua giunta stanno gestendo la faccenda riguardante il Teatro Arcimboldi. Il sindaco intervenga subito e decida l'esito del bando, è pazzesco attendere il giudizio del Tar - commenta Giulio Gallera, consigliere e coordinatore Forza Italia Milano -. Il Teatro Arcimboldi oggi è chiuso a causa dell'inerzia del Comune e gravi potrebbero essere le ripercussioni della situazione attuale sulla prossima stagione. Questa eccellenza della nostra città, il più grande dei teatri milanesi, infatti, a settembre e con molta probabilità anche per il 2015, anno di Expo, potrebbe ritrovarsi senza una programmazione seria e chiuso».
Ormai è troppo tardi, infatti, perché i due concorrenti comunque possano programmare e confermare le date per la stagione artistica 2014/15. Tanto che alcuni operatori stanno già disdicendo le date che erano state prenotate (per partecipare era necessario presentare la stagione artistica). Il rischio è che il teatro rimanga vuoto, senza stagione e senza gestione per l'anno più importante in assoluto, ovvero l'anno di Expo. Il teatro infatti è chiuso da tre mesi, le utente sono state staccate: non è agibile. Pulizie straordinarie e interventi di manutenzione saranno necessari per rimetterlo in funzione.
E qui resta il grande interrogativo: come fanno gli organizzatori di Mito a vendere serate agli Arcimboldi per settembre? Ancora non si sa chi è il vincitore e soprattutto nel bando non era specificato che il nuovo gestore avrebbe dovuto ospitare le tre serate. Sembra che l'assessore alla Cultura Filippo Dal Corno abbia garantito all'organizzazione di MiTo la disponibilità della sala. La trama si infittisce.
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