Venti arazzi per dimenticare i Bronzi

Dal Quirinale arriverà l'intero ciclo mediceo di Pontormo e Bronzino sulla storia di Giuseppe Ebreo

Venti arazzi per dimenticare i Bronzi

La risposta al «niet» a Milano sul trasferimento dei Bronzi di Riace in occasione di Expo arriva direttamente dalle stanze del Quirinale dove è stata in queste ore presentata la mostra che dovrebbe far dimenticare i due colossi greci. «Il Principe dei sogni», questo il titolo dell'esposizione che raduna per la prima volta gli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino, ha probabilmente un'allure meno «piacione», ma se non altro stavolta si tratta di un'occasione unica. Le venti opere, che rappresentano il più grande esempio di sapere artigianale del Rinascimento, arriveranno a Palazzo Reale a maggio per l'apertura di Expo come tappa di un tour che le vede tutte finalmente insieme come non accadeva da prima dell'Unità di Italia. Furono i Savoia, infatti, a scorporare la serie commissionata da Cosimo de' Medici alle «star» di allora per rappresentare le storie di Giuseppe Ebreo. Gli arazzi disegnati da Bronzino e Pontormo servirono ad abbellire la Sala de' Dugento di Palazzo Vecchio ma vennero poi suddivisi a metà tra Firenze e il Quirinale. C'è tanto di rara italica bellezza e di tecnica esemplare in questo ciclo realizzato tra il 1545 e il 1553 che racconta la vita del patriarca biblico; anche se, sul piano squisitamente manifatturiero, i tessuti vennero eseguiti dai maestri arazzieri Jan Rost e Nicolas Karcher. Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati si «limitarono» a fornir loro i cartoni preparatori. La cui storia, per altro, non è priva di aneddoti. Il primo a ricevere la prestigiosa commessa medicea sarebbe stato infatti il Pontormo, già allora considerato tra i maggiori artisti dell'epoca. Ma le prove predisposte dalla sua bottega non piacquero al duca Cosimo I che si rivolse all'allievo Bronzino, pittore di corte, a cui si deve l'impianto narrativo degli arazzi. Il risultato furono opere di grandissimo valore pittorico e di tecnica raffinatissima. Ora l'inedita mostra, a cura di Louis Godart, sarà itinerante a partire dalla Sala dei Corazzieri del Quirinale, per passare alla Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a maggio 2015 e concludersi a Palazzo Vecchio di Firenze, luogo per cui erano state progettate. «Quando abbiamo compreso quanto fosse sublime l'ambiente milanese e grandiosa la Sala delle Cariatidi, abbiamo immediatamente proposto al Sindaco Giuliano Pisapia e all'assessore Del Corno Palazzo Reale come tappa di questa mostra. La generosità della loro scelta di ospitarla a Milano ci ha profondamente commossi», ha dichiarato Louis Godart, Consigliere per la conservazione del Patrimonio artistico del Quirinale.

Un'idea che, direbbero nella capitale, cadeva come il cacio sui maccheroni dopo la delusione dei Bronzi. «Siamo molto orgogliosi di ospitare i 20 mirabili arazzi - ha fatto eco il sindaco Giuliano Pisapia - a dimostrazione che Expo non sarà solo una vetrina di progetti sulla salvaguardia del pianeta ma anche una grande occasione per la cultura».

E proprio l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno ha sottolineato la testimonianza preziosa «di una delle stagioni più gloriose della nostra storia dell'arte; questi capolavori, finalmente riuniti, rappresentano una storia universale di passione e riscatto, miseria e gloria».

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