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La vicina: «Urla atroci, poi quel tonfo»

Una bella palazzina dell’800 all’inizio di via San Gregorio, giusto pochi metri da corso Buenos Aires. Fuori un portone massiccio sormontato da un elegante fregio, sopra ancora un lungo poggiolo adornato con vasi di fiori. L’ingresso ad arco, fresco e ombreggiato, porta agli alloggi distribuiti su quattro piani. Ma soprattutto al cortile interno. L’acciottolato trabocca di vasi e fioriere, al centro due alberi. Qui nell’angolo destro ieri mattina all’alba erano riversi i corpi di mamma e figlio. Tra gli inquilini buttati giù dal letto anche una bella signora abbronzata, dai capelli bruni. Si affaccia per un istante dal suo appartamento al primo piano, giusto di fronte a quello di Giuliana. «Sì certo che ho sentito quel che è successo... Il nome? No, la prego, meglio di no».
Va bene signora, ci dica cosa è successo.
«Saranno state le cinque e mezzo, ovviamente stavo dormendo, quando sono stata appunto svegliata da grida altissime. Non ho potuto fare a meno di affacciarmi dalla finestra».
E cosa ha visto?
«Be’, non molto, come può notare tra la mia finestra e quella della signora c’è un albero».
Però ha sentito quel che la donna diceva prima di lanciarsi?
«Certo. Gridava aiuto, implorava il Signore che la salvasse. Continuava a ripetere che solo Dio poteva salvarla».
E il compagno cosa faceva?
«Lo sentivo distintamente dirle di calmarsi. Cercava di parlarle in tono pacato per tranquillizzarla, ma non c’è stato nulla da fare».
E poi?
«E poi, e poi... il tonfo sinistro dei due corpi che cadevano in cortile. Una cosa terribile, io ci lavoro con i bambini, faccio l’insegnante, qualsiasi cosa li coinvolga mi tocca particolarmente».
E il convivente?
«Dopo pochi istanti era già in cortile, potete immaginare, era disperato, gridava, era convinto fossero morti entrambi. Invece il bambino ha iniziato a piangere. Anche la donna si era ripresa e rispondeva mormorando qualche parola. Nel giro di pochissimi istanti sono arrivate le volanti e le ambulanze».


Ma lei aveva mai sentito la donna gridare frasi sconnesse o fare altre stranezze?
«Assolutamente no, li vedevo appena, non so neppure quando siano venuti ad abitare qui. Loro due, il cagnolino, la bambina...».
È un bambino signora...
«Ecco vede, non sapevo nemmeno se era maschio o femmina. Posso solo dire che sembrava una coppia tranquilla...».

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