Video rap girato sui binari Il traffico dei treni va in tilt

Quattro ragazzi si riprendono mentre schivano i convogli A causa della bravata la circolazione ha subito rallentamenti

Paola Fucilieri

Come se non bastassero le tragedie già accadute. Come se la spavalderia - che ora di materializza in video e foto postate sui social network - prevalesse sempre sul buonsenso e sul pericolo e le «bravate» che possono trasformarsi in tragedie debbano sempre essere le più gettonate perché, per qualche ragione misteriosa ma che indubbiamente fa proseliti a non finire, se non si sfiora la morte allora il divertimento non è più divertimento.

Per questo è giusta e sacrosanta la denuncia, peraltro salvavita, per interruzione di pubblico servizio a quattro rapper che la sera del 7 maggio, hanno avuto la formidabile ideona di girare un video musicale proprio in mezzo ai binari appena oltre la stazione Centrale.

Cosa hanno fatto quindi i quattro «geniacci»? Si sono messi sulla massicciata e hanno cominciato - ovviamente muniti di una videocamera o di uno stereo - a schivare i treni all'ultimo momento. Le segnalazioni da parte dei macchinisti dei convogli e del personale Fs, hanno cominciato a fioccare nella sala operativa della polizia ferroviaria.

Gli agenti, quando sono arrivati sul posto, hanno visto subito quei ragazzi che, incuranti del pericolo, si riprendevano e ballavano a suon di rap, mentre a pochi centimetri passavano i convogli ai quali era stata impartita la «marcia a vista» per motivi di sicurezza.

A quel punto i poliziotti hanno adottato la loro strategia. E - utilizzando i treni come scudo per non essere notati e, soprattutto, per evitare che i ragazzi si mettessero ancor più in pericolo scappando lungo la ferrovia - sono riusciti a cogliere tre giovani in flagranza, fermandoli. Il quarto riuscito a fuggire è stato comunque identificato dalla Polfer nei giorni successivi. Sono tutti italiani, tutti poco più che ventenni, residenti a Milano, Varese e Genova e tutti incensurati.

A causa loro, quella sera il traffico ferroviario aveva subito numerosi rallentamenti, con ritardi fino a 60 minuti, sia di treni veloci, sia regionali.

La sera del 12 aprile, poco prima delle 22.30 due ragazzi avevano attraversato i quattro binari ferroviari che corrono paralleli e da Sesto San Giovanni portano alla stazione di Greco Pirelli. Praticamente al confine tra Sesto e Milano. Si trattava di due writer, che avevano appena terminato un «graffito» su uno dei muri di recinzione. Quell'attraversamento per uno di loro sarà fatale: la visuale è resa più complicata dalla pioggia che in quel momento stava cadendo a scrosci violenti. I due sentono un rumore e vedono passare un treno merci, ma non si accorgono di un altro convoglio che arriva subito dopo: il treno suburbano S8 da Porta Garibaldi per Lecco, che giunge praticamente alle loro spalle.

A terra, sulla massicciata, resta il corpo senza vita di Svyatoslav «Slav»

Naryshev , nato in Russia nel 1997, ma cittadino italiano, residente a Sesto San Giovanni. L'amico, un 20enne italiano nato a Monza e residente a Cinisello Balsamo, viene travolto anche lui dal treno, che gli spezza una gamba.

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