Vie d'Acqua, resa di Pisapia «Per Expo serve un piano B»

Le Vie d'Acqua? «Erano una grande cosa, con le piste ciclabili e le bonifiche. Vediamo se ci sarà un'ipotesi B e come sarà». Ammette la sconfitta, con tono amareggiato, il sindaco Giuliano Pisapia che ieri ha commentato la cancellazione del «tratto Sud» delle Vie d'acqua di Expo. Gli 11,4 km di canale che avrebbero dovuto far defluire le acque dal sito espositivo alla Darsena, passando per i parchi della cintura Ovest, è stato stralciato dal dossier per le proteste dei comitati «No canal» e «Cambia canale» che hanno trovato più di una sponda sia nell'area antagonista che nella politica, dalla maggioranza di Palazzo Marino ai consiglieri dell'opposizione, in particolare della Lega. Le vie d'acqua hanno tenuto banco all'incontro tra i rappresentanti della società Expo, il governatore lombardo Roberto Maroni, il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà e il prefetto Francesco Paolo Tronca. Il sindaco ha spiegato che «c'è stato un aggiornamento» rispetto alla decisione di revisionare l'intero progetto: «Il commissario unico ha preso 20 giorni di tempo per approfondire la questione e quando ci sarà la nuova ipotesi la affronteremo».
A finire nel mirino delle polemiche il delegato del sindaco per le questioni dell'Expo Gianni Confalonieri, che si è rivelato incapace di trovare una mediazione con i contestatori. A invocare le sue dimissioni i Radicali che hanno anche chiesto una commissione d'inchiesta comunale sul «caso». «La Via d'Acqua - attacca Lorenzo Lipparini - non è naufragata per le proteste o i sabotaggi, ma per il fallimento della politica. Confalonieri lasci». All'attacco Forza Italia e il capogruppo della Lega Alessandro Morelli: «È stato incapace di fare sintesi tra i cittadini e la società Expo e, con il peso dei centri sociali sul tavolo, ha perso tempo, decidendo di non scegliere. Ora il Comune dovrà metterci una pezza». «Confermo la mia massima fiducia nei confronti di Gianni Confalonieri - la difesa del sindaco - che in questi mesi, confrontandosi in numerose assemblee pubbliche e incontri con i Comitati, ha cercato in ogni modo di trovare una soluzione adeguata e praticabile del percorso della vie d'Acqua».
Gongolano gli ambientalisti, con Carlo Monguzzi, presidente della Commissione Ambiente del Comune (Pd): «Era l'unica decisione possibile, un progetto nato male, inutile e costoso». Così la sinistra radicale con Anita Sonego (Lista Sinistra per Pisapia): «Questa decisione è il frutto di una straordinaria mobilitazione dei cittadini».
Gli unici a non cantare vittoria sono i protagonisti, i «No canal» che anche ieri, e così faranno tutti i giorni, sono andati a bloccare le ruspe in via Castellanza e via Cividale. «Finché non ci verranno inviati i progetti protocollati per noi non cambia nulla, anche perché è impossibile non far passare il “tubo” dal parco di Trenno.

Confermiamo tutte le mobilitazioni, ma invitiamo tutti i milanesi a partecipare alla difesa dei parchi pubblici». A fronte di queste minacce (blocchi «gandhiani» per i comitati) il sindaco ha invitato a «rafforzare l'impegno sui controlli sul sito, che devono essere più efficienti e celeri».

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